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SI INTRODUCE IN CASA DI UNA ANZIANA, GIOVANE DONNA ARRESTATA DAI CARABINIERI

SI INTRODUCE IN CASA DI UNA ANZIANA, GIOVANE DONNA ARRESTATA DAI CARABINIERI

I CARABINIERI DI ASCOLI ARRESTANO GIOVANE DONNA. SI ERA INTRODOTTA NELL’ABITAZIONE DI UNA ANZIANA DONNA.

Negli ultimi mesi, i Carabinieri di Ascoli Piceno hanno posto in essere una serie di attività preventive ed investigative, per monitorare l’andamento della delittuosità in ordine alle truffe in danno delle fasce deboli. La casistica delle truffe è purtroppo ampia e in continuo sviluppo e, per la repressione delle stesse, è fondamentale la collaborazione delle persone che subiscono i raggiri.

Nella mattinata odierna, presso la Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Ascoli, erano giunte diverse chiamate di segnalazione di alcune ragazze, di etnia sinti, che si aggiravano nel popoloso quartiere di Monticelli. Una di queste S.D., 42enne originaria di Alba Adriatica, spacciandosi per una conoscente di nome “Laura” si era introdotta all’interno dell’abitazione di una 84enne.

La ragazza si era sperticata in effusioni e abbracci per meglio carpire la fiducia dell’anziana e dopo averla circuita e messa a proprio agio l’avrebbe svaligiata di ogni monile prezioso e contate contenuto nell’abitazione.

Tuttavia la ragazza non aveva fatto caso che nel medesimo stabile vi abitavo i figli dell’anziana signora che, incuriosi da alcuni rumori provenienti dal pianerottolo, erano saliti al piano superiore del condominio.

Ne scaturiva un tentativo di scappare della 42enne di etnia sinti, reso vano dall’immediato arrivo dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, che ne bloccavano la fuga davanti al portone d’ingresso del condominio.

I successivi accertamenti consentivano di appurare che S.D. era colpita dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nella città di Alba Adriatica, e pertanto per questa violazione unita alla tentata truffa e sostituzione di persona, la stessa veniva arrestata e condotta presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari.

L’episodio rinnova la necessità di richiamare l’attenzione di anziani, ma anche di persone aventi nei nuclei familiari persone di una certa età, su alcune buone prassi da attuare in caso di tentativi di truffa, poiché  negli ultimi tempi sono state raccolte alcune segnalazioni di truffe in danno di anziani poste in essere da soggetti che, qualificandosi quali avvocati o appartenenti alle forze dell’ordine, richiedono ingenti somme di denaro prospettando inesistenti esigenze legali a prossimi congiunti. A quel punto l’anziano, colto dalla paura e dall’ovvio desiderio di aiutare subito il parente, cade nel tranello. Il falso legale lascia quindi un numero telefonico dicendo che è della polizia o dei carabinieri, da chiamare con urgenza. Il pensionato attacca e fa il numero, ma quasi sempre la linea non cade perché dall’altra parte il complice, che chiama con un cellulare, non attacca e così la comunicazione resta attiva. Il complice che risponde conferma tutta la storia e dice all’anziano che a breve suonerà alla sua porta un emissario dell’avvocato incaricato di ritirare i soldi.

Per la repressione del fenomeno è indispensabile la collaborazione della cittadinanza: infatti se per strada viene notato un anziano avvicinato, in prossimità di luoghi di ritrovo e uffici postali, da persone con atteggiamento che possa destare sospetto e quando nello stesso si nota timore, sorpresa o smarrimento non si esiti a chiamare il 112 od anche il 113. I truffatori si comportano sempre in modo molto gentile e spesso le vittime cadono nella trappola perché temono di risultare maleducate o sono spaventate dalla situazione.

La paura di offendere spesso per gli anziani diventa un fattore di rischio: in questi casi è opportuno comunicare che a breve arriverà in visita un familiare, infatti in questi casi il truffatore, percependo nell’anziano ostilità e scarsa collaborazione desiste dai suoi propositi.

In ultimo l’invito a contattare tramite il numero d’emergenza 112, anche nei casi in cui la truffa non viene portata a termine, è indispensabile per circoscrivere il fenomeno o debellarlo in modo concreto.
        

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