Protagonisti dei tre momenti formativi, oltre 30 giovani - tra i 15 e i 35 anni - appartenenti a tutti i sestieri della Quintana di Ascoli Piceno - Piazzarola, Porta Maggiore, Porta Romana, Porta Solestà, Porta Tufilla e Sant’Emidio - che hanno preso parte alle attività laboratoriali.
Domenica 14 maggio, il sestiere di Porta Maggiore ha ospitato l’appuntamento conclusivo de “I sestieri: laboratori di convivenza e di nuova cittadinanza”, corso di formazione per educatori ed educatrici dei sestieri della Quintana di Ascoli Piceno.
Protagonisti dei tre momenti formativi, oltre 30 giovani - tra i 15 e i 35 anni - appartenenti a tutti i sestieri della Quintana di Ascoli Piceno - Piazzarola, Porta Maggiore, Porta Romana, Porta Solestà, Porta Tufilla e Sant’Emidio - che hanno preso parte alle attività laboratoriali.
Il corso, inserito nel percorso di formazione “La Quinta Via” per il consolidamento di competenze dirigenziali nella vita associativa della Quintana, è stato ideato e realizzato dall’associazione Cose di Questo Mondo APS - nell’ambito del progetto ASCODEPT 3.0, con capofila l’associazione di volontariato DELTA - e finanziato dalla Regione Marche con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Grazie a metodologie partecipative proprie dell’educazione sociale, i laboratori hanno permesso di rafforzare le competenze personali e sociali dei giovani responsabili dei settori dei vari sestieri, per consentire loro di svolgere un ruolo educativo che promuova l’integrazione di tutti e di ciascuno, che consenta di gestire i conflitti in modo costruttivo e di migliorare le relazioni tra i giovani e le giovani partecipanti alle attività del sestiere.
”La necessità di realizzare una attività formativa di questo tipo - evidenzia la presidente di Cose di Questo Mondo, Ursula Mancini -nasce dalla consapevolezza, condivisa con il Consiglio degli Anziani della Quintana e con i dirigenti dei sestieri, che i sestieri stessi hanno raggiunto nel tempo una capacità di aggregazione estremamente significativa, soprattutto verso le giovani generazioni, dalla quale discende una opportunità e una responsabilità educativa alla pari delle tradizionali agenzie educative”.