L’azienda sanitaria territoriale di Ascoli è stata la prima in Italia ad acquisire l’apparecchiatura che, per le sue caratteristiche, è altamente tecnologica
NUOVA COLONNA LAPAROSCOPICA PER ATTIVITA’ CHIRURGICA MINI-INVASIVA E’ IN FUNZIONE NELLA SALA OPERATORIA DELL’OSPEDALE DI SAN BENEDETTO
L’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli, al fine di dotare
i propri presidi ospedalieri di apparecchiature sempre più tecnologicamente
all’avanguardia, ha acquisito per il blocco operatorio del ‘Madonna del Soccorso’
di San Benedetto una nuova colonna laparoscopica per l’attività dell’unità
operativa complessa di chirurgia diretta da Salomone di Saverio. Si
tratta di una colonna top di fascia della ditta Stryker (risoluzione 4K, con
possibilità di traccianti Icg) ed è la prima ad essere stata installata in
Italia. La nuova strumentazione è un modello più evoluto della colonna
laparoscopica già presente nel blocco operatorio dell’ospedale ‘Madonna del
Soccorso’ dove quest’ultima continuerà, comunque, ad essere utilizzata.
“Il nostro
impegno – dice il direttore generale dell’Ast di Ascoli, Nicoletta Natalini –
va nella direzione di un continuo rinnovamento tecnologico delle
apparecchiature nei presidi ospedalieri. Siamo contenti che risulti evidente a
tutti la competenza del direttore dell’unità operativa complessa di chirurgia
dell’ospedale di San Benedetto, il dottor Salomone Di Saverio, soprattutto
nella cura dei tumori. E’ importante, infatti, riuscire a trasmettere ai
cittadini la fiducia necessaria per far completare loro i percorsi, dalla
diagnosi fino alla terapia oncologica e chirurgica, all’interno della nostra
azienda sanitaria”.
La colonna
laparoscopica consente di eseguire una chirurgia mini-invasiva ‘guidata dalla
fluorescenza’, procedura molto importante in tutta la chirurgia, soprattutto in
quella oncologica in cui nell’ultimo decennio si è particolarmente focalizzata
l’attività del dottor Di Saverio. “Si tratta di una chirurgia addominale per i
tumori del tratto gastroenterico – dice Di Saverio -, ovvero dell’esofago,
dello stomaco, del fegato, del pancreas, del colon-retto e anche della milza.
Una particolare applicazione nella linfoadenectomia guidata dalla fluorescenza
è nella resezione delle metastasi: si possono identificare e resecare in maniera
molto più precisa e identificare i linfonodi possibilmente, o probabilmente,
metastatici. C’è una crescente evidenza nella letteratura scientifica internazionale
in merito al fatto che la chirurgia guidata dalla fluorescenza migliori la
radicalità oncologica e quindi la possibilità, successivamente, per gli
oncologi di avere una stadiazione più precisa delle neoplasie, e per il
chirurgo una resezione del tumore dei linfonodi ugualmente più precisa”.
“I
migliori campi di applicazione – continua Di Saverio - sono
nell’identificazione dei linfonodi nel cancro gastrico, del retto e dell’esofago.
A San Benedetto abbiamo iniziato dal 2022 la chirurgia laparoscopica dell’esofago,
una chirurgia molto specialistica, di alta complessità, che altrimenti viene eseguita
solo in centri sanitari del nord. La nuova colonna laparoscopica, per le sue
caratteristiche tecniche, è un’evoluzione dei modelli precedenti che permette una
visualizzazione migliore, più accurata e precisa. Rappresenta, dunque, il
prodotto più innovativo e tecnologicamente avanzato attualmente presente sul
mercato e l’Ast di Ascoli è stata la prima azienda sanitaria italiana ad
acquisirla. Il primo intervento allo stomaco laparoscopico con questa nuova
colonna è stato effettuato dieci giorni fa. La chirurgia laparoscopica eseguita
da chirurghi esperti – conclude il dottor Di Saverio - ha gli stessi vantaggi
di quella robotica dietro alla quale c’è, comunque, sempre il braccio dello
specialista”.
“Tra la
mia équipe e quella del dottor Di Saverio – dice il direttore dell’unità
operativa complessa di anestesia e rianimazione dell’ospedale di San Benedetto,
Tiziana Principi – c’è una grossa simbiosi, lavoriamo molto bene e questa è la
cosa più importante perché la fiducia tra anestesista e chirurgo in interventi
così complessi è fondamentale. Dal punto di vista tecnologico, come anestesia
abbiamo tutte le tecnologie necessarie per supportare questi tipi di interventi”.
L’unità operativa complessa di chirurgia dell’ospedale di San Benedetto ha una dotazione organica formata dal direttore Salomone Di Saverio, 9 dirigenti medici, una specializzanda, una coordinatrice infermieristica, 15 infermieri (più 3 in ambulatorio chirurgico), 7 operatori socio sanitari e 2 case manager dedicate esclusivamente alla breast unit e, nell’anno 2023, ha effettuato 131 procedure di chirurgia addominale oncologica e 86 procedure di chirurgia addominale non oncologica, con una percentuale di circa due/terzi in laparoscopia.