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ASCOLI E LA VALLATA PERDONO IL RIFUGIO PER CANI DELL’APPA

ASCOLI E LA VALLATA PERDONO IL RIFUGIO PER CANI DELL’APPA

A gennaio 2021 l’amministrazione comunale di Ascoli ha bandito una gara d’appalto per la gestione del servizio di ricovero, custodia e mantenimento cani. Gestione che l’Associazione di volontariato APPA ha svolto per il Comune fin dall’8 agosto 1997 quando riuscì, dopo anni di battaglie, a far chiudere la struttura di Castagneti trasferendo i pochi sopravvissuti nel casale sulle colline di Appignano, dove solo con le proprie forze già da oltre dieci anni dava ospitalità a decine di randagi raccolti dalla strada. Con enormi sacrifici personali, in termini di tempo, denaro, fatica, preoccupazioni, i volontari dell’Associazione hanno acquistato e realizzato un po’ alla volta una struttura che ha ospitato negli anni fino a 250 cani e che è stata messa a disposizione di tutte le Amministrazioni Comunali della vallata consentendo, a quelle che hanno voluto avvalersene tra cui quella di Ascoli, di realizzare un rilevante risparmio in termini di risorse umane ed economiche. I Comuni infatti non hanno dovuto affrontare l’impegno della realizzazione di una struttura adeguata e il suo mantenimento, come la legge altrimenti impone agli enti locali, né sostenere i costi per il ricovero di tanti animali. Hanno invece ottenuto un servizio di ottima qualità testimoniato dal fatto che nel rifugio Appa la speranza di vita è molto alta.

La procedura di gara indetta, a causa dei rallentamenti dovuti all’esplosione della pandemia, è andata per le lunghe ed infine ha visto l’aggiudicazione ad una Cooperativa Sociale che gestisce moltissimi servizi pubblici nel maceratese. L’APPA infatti, pur avendo ottenuto un punteggio più alto nella valutazione della qualità del servizio, ha sofferto lo svantaggio dovuto al forte ribasso offerto dalla concorrente. Inutile è stato un ricorso al Tar, rigettato. Quindi ora i 130 cani del Comune di Ascoli ospiti del rifugio Appa, molti dei quali anziani e malati, rischiano di essere forzosamente trasferiti nel capoluogo di un’altra provincia. Per la città una doppia perdita. Ascoli non solo non potrà più contare sul rifugio per tutti i servizi che esso offriva (adozioni, accoglienza di animali di cui persone in difficoltà non possono più occuparsi, ricerca di animali smarriti, sostegno ai cittadini per sterilizzazioni, salvataggio e pronto soccorso di animali) ma perderà anche tutto l’indotto che gravitava. Si può fare ancora qualcosa per non veder svanire una risorsa così preziosa?
        

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