AFS Agenzia FotoSpot

UIL ASCOLI, BIANCHINI: "LAVORO, DIMINUISCONO GLI INFORTUNI MA AUMENTANO I MORTI"

UIL ASCOLI, BIANCHINI: "LAVORO, DIMINUISCONO GLI INFORTUNI MA AUMENTANO I MORTI"

INFORTUNI SUL LAVORO DATI DELLA REGIONE MARCHE 

SONO 46, NEL 2020, LE MORTI BIANCHE CONTRO LE 33 DELL’ANNO PRECEDENTE (+ 28% ) 

DI GUIDO BIANCHINI ESPERTO SICUREZZA SUL LAVORO UIL ASCOLI PICENO 

Le denunce d’infortunio sul lavoro presentate all'Inail nello scorso anno, nelle MARCHE, sono state 15.714 denunce contro le 19.011 del 2019 (-3.297 casi). Di queste 1.917 sono in itinere contro 2.751 dell’anno precedente.

A influenzare la flessione è stato l'andamento dei primi nove mesi del 2020 (-21,6% rispetto all'analogo periodo del 2019), mentre nell'ultimo trimestre si registra un incremento delle denunce del 9,1%, rispetto all'analogo trimestre del 2019.

Le denunce d’infortunio mortale, sempre nel 2020, sono state 46 (13 in più, +28%). Un terzo delle denunce di casi mortali è legato all'epidemia da Covid.

MALATTIE PROFESSIONALI 

Nello scorso anno si sono registrate 4.895 malattie professionali contro le 6.077 dell'anno precedente (-1.182). Di queste 4.177 sono di Uomini e 1.900 Donne.

I dati delle provincie: Ancona 891 (-31% sull’anno 2019); Ascoli Piceno 558 (-26%); Fermo 669 (-16%); Macerata 1.379 (-16%); Pesaro Urbino .398 (-12%).

I casi di malattie professionali più rilevanti denunciate: 57 tumori, 930 sistema nervoso, 246 orecchio, 3.296 sistema osteo muscolare al tessuto connettivo, 54 sistema respiratorio.

INFORTUNI 

Come già ricordato gli infortuni sono stati, nel 2020, 15.714 (-17%).

Prevalentemente accaduti nella Gestione industria e servizi (13.473).

13.056 sono infortuni di lavoratori italiani, 655 di lavoratori U.E. e 2.003 extra U.E.

6.180 sono infortuni di Donne e 9.525 di uomini.

I Settori maggiormente interessati: agricoltura 1292, alimentare 156, carta 70, gomma plastica 135, prodotti di metallo 471, macchinari 222, mobili 219, trasporto magazzini 506, costruzioni 834, commercio ingrosso 727,ristorazione 281, sanità 1.299

La diminuzione ha riguardato tutte e cinque le provincie marchigiane con una punta del 21% per quella ascolana.

Ancona 5557 casi (-19% sul 2019); Ascoli Piceno 1.897 casi (-21%); Fermo 1.213 casi (-16%); Macerata 3.133 casi (-6%); Pesaro Urbino 3.896 casi (-15%).

Età: il grosso degli infortuni è presente nelle seguenti fasce di età: 45/49 anni con 2.200 cadi; 50/54 anni con 2.238 casi; 55/59 anni con 2.087 casi e 60/64 anni con 1.127 casi. Da notare una presenza significativa anche nella fascia 65/75 anni cn 802 casi, trattasi di lavoratori che a causa dell’aumento dell’età pensionabile sono costretti nel restare al lavoro.

MORTI 

Come detto i morti, nel 2020, sono 46 di cui: 42 provengono dalla gestione industria e servizi, 2, ciascuno, dall’agricoltura e conto dello stato.

Circa i decessi 37 sono di cittadini Italiani, 2 di cittadini di provenienza U.E. e 7 extra U.E.

Età: La fascia 40/44 anni 6 casi, la fascia 50/54 e 55/59 anni registra 10 morti ciascuna, 7 quella 60/64 anni, 3 in quella 70/74 anni.

La provincia con il maggior numero di morti bianche è quella di Ancona (13); seguita da Macerata (11); Pesaro Urbino (10) e infine da Ascoli e Fermo con 6 ciascuna.

IL COMMENTO 

Diminuiscono gli infortuni sul lavoro nelle Marche ma aumentano i morti (+13 in v.a.). 

Infatti, nel 2020, sono stati denunciati 15.714 infortuni, 3.297 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-17%).In termini percentuali il territorio che presenta la minor riduzione d’infortuni è quello di Pesaro (-15%), seguito da Fermo e Macerata (-16%), Ancona (-19%) e Ascoli Piceno (-21%). 

Certamente la diminuzione degli infortuni è importante ma viziata dalle problematiche che hanno gravato sullo scorso anno ovvero effetti pandemia, riduzione attività, ore lavorate e occupazione, massiccio ricorso alla CIG e allo smart working. Oltre 9.000 infortuni sono di uomini il resto donne; predominano gli infortuni di lavoratori italiani. 

Pesante è il bilancio degli infortuni mortali poiché si passa da 33 morti del 2019 a 46 del 2020 con un incremento in valore assoluto di 13 casi. 

40 sono in occasione di lavoro e 6 in itinere (nel viaggio casa lavoro). 

L’aumento delle morti bianche evidenzia come l’effetto tra pandemia, crisi economica e pressione sulla riduzione dei controlli (che vanno implementati) ha effetti sulla sicurezza sul lavoro e un’implementazione di carichi e ritmi di lavoro. 

Nella regione in diminuzione, del 19%, anche le denunce per malattie professionali con una punta del 31% nella provincia di Ancona e del 26% nell’ascolano. Per gli uomini si registra un doppio dei casi rispetto alle donne. Resta sempre elevato il numero di malattie professionali denunciate nel sistema nervoso (930), e il sistema osteo muscolare al tessuto connettivo (3296). 

Tutti i numeri ricordati evidenziano la necessità di una grande attenzione nell’applicazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e dei protocolli pro COVID. Protocolli da verificare e implementare anche attraverso la contrattazione che deve orientarsi anche nel controllo dell’organizzazione del lavoro. 

Solo con aziende sane e sicure, con il coinvolgimento delle istituzioni e parti sociali possiamo, con adeguata formazione, con un lavoro di qualità possiamo battere questi drammatici dati. 

Infine è importante il ruolo della regione Marche nella sua attività di promozione e controllo dei luoghi di lavoro utilizzando al meglio gli Spsal adeguatamente organizzati in uomini, risorse e mezzi. 
        

Categorie e Argomenti