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DISOCCUPATI PICENI: "DISEGNO DI LEGGE CONCRETEZZA, ENNESIMA BEFFA"

DISOCCUPATI PICENI: "DISEGNO DI LEGGE CONCRETEZZA, ENNESIMA BEFFA"

Disoccupati Piceni: Approvato dal Consiglio dei Ministri, il disegno di legge "concretezza", ennesima beffa, perché aspettavamo, un provvedimento per vietare il "doppio lavoro".

L’altra settimana, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione, ha approvato un disegno di legge che prevede interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni. Già da qualche tempo, il gruppo "Disoccupati Piceni", aveva chiesto un provvedimento per vietare ai dipendenti pubblici di svolgere anche un attività privata.

In questo momento storico, in cui "il lavoro scarseggia", com’è possibile ancora tollerare, che il dipendente pubblico, abbia una seconda occupazione. Abbiamo sollecitato, una norma, per vietare alle cosiddette "partite iva", di avere un posto pubblico. In maniera più chiara, chi ha un’occupazione statale, non può svolgere anche un attività privata. Chi ha due lavori, ruba la dignità a chi non lavora.

Ormai, è diffusa la consapevolezza, per vivere con dignità, serve un lavoro. La politica, continua a fingere che tutto va bene, non è cosi purtroppo. E’ sufficiente andare al mercato, e guardare l’espressione del viso delle persone, per capire, se ha un’occupazione precaria o peggio non lavora.

Un ringraziamento e un vivo ricordo, a quelle migliaia di Eroi che cento anni fa, hanno sacrificato la loro vita, per dare a Tutti Noi la possibilità di vivere LIBERI in questo "Paese".

La crisi corrode i sentimenti delle persone e delle famiglie. " Lavorare meno e lavorare tutti ". Ben presto, con l’arrivo preponderante dei robot, che sostituiranno gli uomini in molte mansioni, questo non sarà più, solo un semplice slogan, ma diventerà una necessità.

Ricordiamo, il Mercoledì mattina, siamo presenti in piazza Arringo, per distribuire le nostre proposte anticrisi. Il martedì e venerdì, siamo a San benedetto. Per informazioni, chiamare o inviare un messaggio al numero WhatsApp 334 7555 410. Uniti saremo più forti, per rivendicare i nostri diritti.

 
        

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