Siamo convinti che la sicurezza e il benessere della collettività debbano essere una priorità per tutti
Ci apprestiamo a vivere una nuova stagione estiva dopo aver attraversato un inverno che definire
turbolento è forse persino riduttivo.
I mesi passati sono stati segnati da eventi drammatici e preoccupanti: un’escalation culminata nel mese
di marzo con l’omicidio di un ragazzo di ventiquattro anni, avvenuto a poco più di un mese dalla grave
aggressione subita da una nostra collega la sera del 7 febbraio all’interno del Commissariato rivierasco.
In quell'occasione, la collega riportò gravi ferite, tra cui il distacco della falangetta dell’indice della mano
destra.
A fronte di tali eventi, accogliamo con favore i previsti rinforzi estivi e l’arrivo stabile di una decina di
nuovi colleghi presso il Commissariato di San Benedetto del Tronto, provenienti da diverse zone
d’Italia. Tuttavia, riteniamo che questi provvedimenti, pur importanti, non siano sufficienti.
La gestione della movida estiva richiede oggi un cambio di passo deciso e misure più incisive. Troppo
spesso, infatti, assistiamo alla totale assenza di buon senso da parte di molti giovani, che trasforma le
ore notturne in momenti ad altissimo rischio per la sicurezza pubblica.
È per questo motivo che ci siamo direttamente rivolti al Signor Prefetto, nella Sua veste di massima
Autorità provinciale in materia di ordine e sicurezza pubblica.
La nostra posizione è chiara e non negoziabile: i locali devono rispettare regole severe e orari certi.
È inaccettabile che esercizi commerciali restino aperti fino alle 5 o 6 del mattino, favorendo situazioni
di disordine, degrado e illegalità, in assenza di qualsivoglia ordinanza sindacale. Le ore notturne sono,
senza dubbio, quelle in cui si registrano i più gravi episodi di violenza. È quindi indispensabile che la
chiusura dei locali sia rigorosa, controllata e priva di eccezioni.
Abbiamo chiesto inoltre che venga vietata la vendita di bevande alcoliche oltre l’1:00 durante la
settimana e oltre le 2:00 nei fine settimana. Tra l’altro questa misura è già stata adottata in alcuni comuni
del litorale abruzzese, a dimostrazione della sua concretezza e applicabilità.
Sappiamo che per molti esercenti la vendita di alcolici rappresenta una fonte di guadagno, ma non
possiamo più tollerare che vengano somministrate bevande a persone in evidente stato di alterazione
psicofisica. La responsabilità dei gestori deve essere reale e sanzionabile: chi non rispetta le regole deve
rispondere delle conseguenze, anche gravi, che ne derivano.
La sicurezza dei cittadini e il rispetto dell’ordine pubblico non sono argomenti su cui si possa
negoziare. È necessario un impegno condiviso, che coinvolga istituzioni, politica, forze dell’ordine e
cittadini.
Gli operatori in divisa, che ogni giorno mettono a rischio la propria vita, hanno diritto a strumenti
concreti e a politiche risolutive, non a promesse vaghe o misure inefficaci.
È arrivato il momento di prendere decisioni forti e coraggiose, per garantire a tutti un ambiente civile,
sicuro e sereno.
Siamo convinti che la sicurezza e il benessere della collettività debbano essere una priorità per tutti: per
chi ha giurato di difendere lo Stato e per chi, ricoprendo incarichi pubblici, ha il dovere di onorare la
fiducia ricevuta dai cittadini.
Il Segretario Provinciale
Massimiliano d’Eramo