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Nuovo anno scolastico, i saluti del sindaco Fioravanti e del vescovo Palmieri

Nuovo anno scolastico, i saluti del sindaco Fioravanti e del vescovo Palmieri

Domani si torna sui banchi

Domani si torna sui banchi. Questi i saluti del sindaco di Ascoli Fioravanti e del vescovo Palmieri.

Marco Fioravanti: "Il ritorno sui banchi ha sempre un duplice significato: da un lato segna la fine dell'estate, di momenti spensierati e del meritato riposo; dall'altro rappresenta un nuovo inizio, la tappa ulteriore di un percorso di crescita e formazione. A voi, studenti e studentesse, va il mio augurio di saper apprezzare questo giorno dal sapore sempre particolare, nella speranza che il nuovo anno scolastico rappresenti per voi l'ennesimo passo avanti, perché la cultura e la conoscenza sono le basi di cui la nostra società ha bisogno per il futuro. Quel futuro che voi rappresentate e di cui dovete sentirvi protagonisti fin d'ora. Un grande augurio e un enorme "in bocca al lupo" va a tutti voi, ragazzi e ragazze, e ai vostri insegnanti, di ogni ordine e grado, ai dirigenti e ai collaboratori scolastici, e a tutti coloro che sono impegnati ogni giorno in uno dei compiti più belli e difficili del mondo: educare, formare menti e preparare i cittadini del domani".

Gianpiero Palmieri: "Vorrei augurare, a nome di tutta la Chiesa di San Benedetto del Tronto - Ripatransone - Montalto e di Ascoli Piceno, gli auguri migliori a tutti gli alunni che cominceranno la scuola a breve e alle loro famiglie. Auguri a tutto il personale docente, a tutto il personale non docente, a tutto il mondo della scuola! Sentiamo tutti quanto sia importante la scuola, perché è un luogo di vita dove le persone, in modo particolare i bambini, i ragazzi, e le loro famiglie, vengono accolti e accompagnati. È proprio necessario che si crei un clima condiviso di vicinanza, di prossimità, di sostegno l'uno agli altri: perché davvero la scuola sia una comunità in cui sia possibile crescere e sia possibile ritrovare la speranza. La speranza è il grande tema del cammino giubilare che ci aspetta dal Natale 2024 e per tutto il 2025. La speranza è esattamente quello di cui oggi c'è bisogno. Sperare significa saper sognare per il futuro, avere buoni motivi per ritenere che quel futuro si realizzerà.  Sperare significa non rassegnarsi mai, ma andare avanti lottando, convinti di poter raggiungere gli obiettivi che ci si pone. Sperare è saper guardare l'orizzonte con fiducia, sapendo che la meta non è lontana, ma si può raggiungere. Questo atteggiamento, la speranza, è fondamentale nel cuore di ogni ragazzo.  E perché possa essere sentita davvero nel cuore di ciascuno di loro, è necessario che ci sia un mondo adulto coeso e collaborativo, per fare in modo che in tutti venga alimentata la speranza.   Il mondo della scuola non deve diventare un luogo di ansie, di competizioni, di prestazioni che rendono la vita impossibile; deve essere un luogo di crescita reale, dove ognuno possa sperare di realizzare il proprio miglioramento; perché, messo alla prova, sperimenta di saper affrontare le situazioni avverse.   E se per caso, per qualche motivo soggettivo o oggettivo, a scuola un ragazzo teme di non farcela, c’è tutto un mondo adulto che fa il tifo per lui, che gli è vicino senza sostituirsi, che lo sostiene nella fatica di andare avanti. Davvero, noi dobbiamo contare su un'alleanza feconda tra tutti gli adulti, un'alleanza che non è più rimandabile: tra gli adulti della famiglia, della scuola, della società in generale e, aggiungo anche, della comunità cristiana. Dobbiamo proteggere, integrare ciascun ragazzo, aiutarlo a crescere, aiutarlo a vivere con speranza questo tempo. Questo è anche il messaggio della Chiesa, un messaggio per ciascuno di noi. Buon anno scolastico a tutti!".