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D'ERCOLE, ADOTTATE UNA CHIESA DELLE ZONE TERREMOTATE

D'ERCOLE, ADOTTATE UNA CHIESA DELLE ZONE TERREMOTATE

Adotta anche tu una chiesa nelle zone terremotate!”. E’ l’appello che il vescovo di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D”Ercole, ha lanciato via internet per fare fronte alla situazione dei borghi terremotati in cui le scosse hanno distrutto o lesionato le chiese. La proposta è quella di contribuire alla realizzazione e all’installazione di piccole chiese in legno o in materiali prefabbricati per rispondere alle esigenze delle comunità locali rimaste senza il luogo sacro dove riunirsi per la messa e le altre funzioni religiose.

“Il terremoto del 24 agosto e successivamente quello del 30 ottobre hanno messo a dura prova tutti noi e in particolare le nostre comunità con le chiese – scrive mons. D”Ercole sul suo profilo Facebook -. Molte sono lesionate. Molte di più inagibili o totalmente crollate”.

“Abbiamo bisogno di riorganizzare la speranza – aggiunge – dando ad ogni comunità un luogo per potersi incontrare, ricominciare e celebrare l’eucaristia”. Il presule, fin dai giorni delle prime scosse attivissimo nell’aiuto alle sue comunità diocesane, in particolare ad Arquata e a Pescara del Tronto, posta anche le foto delle piccole chiese che verrebbero realizzate con le eventuali ”adozioni” e offerte. “Abbiamo bisogno del tuo contributo per realizzare queste strutture”, scrive. A sostegno del suo appello, mons. D”Ercole cita infine un passo dello scrittore Gianni Rodari: “Tra le tende, dopo il terremoto, i bambini giocano a palla avvelenata, al mondo, ai quattro cantoni, a guardie e ladri, la vita rimbalza elastica, non vuole altro che vivere”.
        

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