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ITALIA NOSTRA, LETTERA APERTA SUL RICONOSCIMENTO UNESCO DI ASCOLI

ITALIA NOSTRA, LETTERA APERTA SUL RICONOSCIMENTO UNESCO DI ASCOLI

Ascoli Piceno  11 ottobre 2019


Ill.mo Dott. Marco Fioravanti


Sindaco di Ascoli Piceno


Ill.ma Arch. Anna Casini


Vice Presidente Regione Marche


Ill.ma Dott. Marta Mazza


Soprintendenza  Sabap Marche- Ancona


Chiar.mo Prof.  Giuseppe Losco


Direttore  Scuola di Architettura e Design  Ascoli Piceno


 Associazioni Culturali- Ascoli Piceno


Presidente di Italia Nostra- Roma


Presidente Cons. Reg. Marche di Italia Nostra


Organi d’Informazione.


ASCOLI E IL RICONOSCIMENTO UNESCO.

Si torna a parlare dell’inserimento di Ascoli nella Lista dei Beni Patrimonio dell’Umanità riconosciuti dall’Unesco.

Questa volta si vuole limitare la richiesta di riconoscimento alla fantastica Piazza del Popolo, tentando di percorrere questa nuova via dopo gli altri tentativi infruttuosi che basavano la richiesta  sulla preminente presenza  del travertino nella forma materica che caratterizza e qualifica in maniera spettacolare l’immagine della città.

Ma evidentemente questo elemento caratterizzante non è stato ritenuto fondamentale per la concessione del prestigioso riconoscimento.

Dobbiamo chiederci: sarà sufficiente fondare la nuova richiesta  sulla bellezza, sull’armonia e il fascino indiscutibile di Piazza del Popolo? Questa Piazza è veramente unica oppure in Italia o nel mondo ci sono tante altre Piazze, dotate di analogo fascino e bellezza?

Per superare questo probabile ostacolo, a parere dell’associazione,  si dovrebbe seguire un diverso percorso  cercando di presentare la richiesta di riconoscimento insieme ad altre città dotate di piazze simili a quelle che nobilitano Ascoli, chiedendo in pratica  un riconoscimento  dei siti di tipo seriale come quello che ha portato al riconoscimento dei sette siti dell’Italia Langobardorum.

In questo caso, per sostenere con valide argomentazioni la candidatura, si dovrebbe  partire da quanto sostento dal grande architetto austriaco Camillo Sitte che nelle sue ricerche ha individuato tre tipologie di piazze, tra quelle che nobilitano con la loro bellezza e con il loro fascino alcune  città monumentali, tra cui si distinguono per l’indiscusso valore alcune  italiane.

Un primo tipo è quello in cui l’edificio dominante  è una chiesa la cui facciata si prospetta sulla piazza, che solitamente si sviluppa “in profondità”. Potremmo dire che è la Piazza religiosa. E’ proprio il caso di Piazza Arringo che  presenta questa caratteristica.

Nel secondo tipo  è presente il Palazzo Comunale che occupa un lato della Piazza che si sviluppa in larghezza di fronte alla costruzione.

E’  il caso di Piazza del Popolo dove è presente il Palazzo dei Capitani.

Il terzo tipo  corrisponde alla Piazza di impianto medievale, caratterizzata da una conformazione irregolare, determinata da antiche preesistenze, conformazione del terreno ed altro.

E’  il caso di Piazza Ventidio Basso, il cui fascino è esaltato dalla residua presenza dei resti delle circa duecento torri che si ergevano nella città.

Quindi ad Ascoli sono presenti in maniera veramente esemplare le tre tipologie di Piazze individuate dal grande studioso austriaco e, quindi, potrebbe benissimo questa  presenza essere  indicata come un elemento di unicità meritevole del riconoscimento dell’Unesco.

Peraltro per render più facile il superamento dei sicuri ostacoli che presenta l’avvio di questa  autentica avventura, a nostro parere, si dovrebbero  individuare in Italia ed eventualmente in tutta Europa, altre città  in cui siano presenti tipologie di Piazze simili a quelle esemplari di Ascoli, per coinvolgerle nella presentazione della richiesta, ponendo magari Ascoli come capo fila.

In questo modo la richiesta troverebbe una maggiore più solida giustificazione oltre al sostegno di tutte le altre città coinvolte nell’iniziativa.

D’altra parte questo riconoscimento consentirebbe di mettere in rete, così come è successo per i sette siti dell’Italia Langobardorum, le città e le piazze proposte per il riconoscimento Unesco, creando le condizioni per una promozione dell’immagine di tutte queste città con effetti sicuramente rilevanti sullo sviluppo di correnti turistiche  interessate alla scoperta di realtà sovente dotate di un fascino insolito  ma talora fuori dai circuiti tradizionali di visita.

Per l’individuazione delle Piazze e  delle Città si potrebbe partire dallo studio di Sitte, ma  forse non sarebbe inopportuno creare una commissione di volontari, magari con il coinvolgimento delle Associazioni Culturali di Ascoli, per avviare questa ricerca e per approfondire l’analisi  delle relative problematiche.

E’ evidente che non dovrà mancare la fondamentale collaborazione e il coinvolgimento della Scuola di Architettura di Ascoli.

Riteniamo, peraltro, che questo lavoro dovrebbe essere effettuato a puro titolo di volontariato non  prevedendo  alcuna forma di indennità per i soggetti coinvolti nell’iniziativa, in modo da evitare che si ripeta quanto occorso precedentemente con l’esborso di  rilevanti risorse senza  conseguire alcun risultato positivo.

In questo caso invece il tutto si dovrà basare sull’entusiasmo disinteressato e sull’amore nutrito per la nostra città.

E’ augurabile che sulla problematica si apra un ampio dibattito, per individuare i percorsi più efficaci da seguire per consentire la presentazione di una richiesta cui arrida un successo e non un rifiuto come è accaduto sino ad ora.

Nel confidare in un cortese positivo riscontro, si porgono cordiali saluti.

Il Presidente della Sezione “William Scalabroni”

( Prof. Gaetano Rinaldi )
        

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