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GIORGI: "ORA L'ASCOLI HA UNA SUA IDENTITA'"

GIORGI: "ORA L'ASCOLI HA UNA SUA IDENTITA'"

<Cosa ci manca? Un po’ di tranquillità>. L’analisi di Gigi Giorgi sul momento non positivo dell’Ascoli Picchio inizia da qui. E poi il centrocampista rema contro corrente: <Non sono d’accordo con chi dice che non bisogna guardare la classifica. E’ invece la prima cosa da vedere perché contano solo i punti che hai. La graduatoria mi preoccupa perché è pesante, difficile stare lì. E rischiamo di rimanerci anche a lungo, l’alternativa è quella di essere bravi e fortunati e vincere tre partite di fila. Cosa non facile anche se sarebbero bastati due pareggi con Modena e Pro Vercelli per esser fuori dai play out. Dobbiamo cercare e trovare una continuità di risultati>. Ma Giorgi di trovarsi in questa situazione se lo aspettava: <Sì, sapevo che questo anno sarebbe stato il più complicato perché la società è nuova e in serie B di noi ha praticamente giocato con continuità solo Almici. Gli altri vengono da sotto o da sopra, con il salto in su o in giù anche se questo non deve essere un alibi. Abbiamo delle qualità ma per noi sarà un campionato di sofferenza dove ogni domenica dovremo essere bravi a mettere sul piatto della bilancia qualcosa in più. Perciò sono preoccupato ma anche fiducioso, il nostro campionato è questo. Sono stati mesi duri finora: tante chiacchiere, tanti problemi veri, tanti inventati. Ma se ci ritroviamo a questo punto è colpa nostra e noi dovremo fare in modo di uscirne>. Ma come? <Ci vorrebbe un exploit. Dovremo tirare fuori una prestazione di livello, in B potrebbe bastare per vincere contro una delle prime. In A no>. Giorgi si trova in buona sintonia con Mangia: <Ha portato qualcosa di nuovo. Lo penso io e credo anche i miei compagni, prepariamo benissimo le partite. E non è vero che non è uomo di polso anche se parla milanese: Mangia non alza la voce per urlare ma per insegnare. Sa stimolarti alla crescita e stiamo lavorando su un sistema di gioco che inizia  a vedersi anche se ci manca un po’ di sicurezza e velocità di esecuzione. La cosa che più mi rassicura è che la squadra si sta comportando in modo maturo. Un mese fa si voleva fare tanto e si perdevano partite che non dovevamo invece adesso si vede un’identità di squadra>. E Giorgi come sta? <Un po’ di acciacchi li sento, non sono ancora al massimo, però bisogna fare con quello che c’è…>.
        

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