E' stata inaugurata ieri nella splendida cornice del forte Malatesta di Ascoli (per rimanere aperta fino al prossimo 20 dicembre) la mostra degli ultimi lavori di Enzo Minarelli. In occasione della mostra di Terenzio Eusebi, "Gioco quotidiano", l'artista e poeta sonoro Minarelli dà vita ad una performance dal titolo "Romanzi nelle i". Si tratta di un lavoro ispirato alla Cabala scritta da Abraham Abulafia, un rabbino vissuto nel 1200, la cui teoria permutazionale legata allo spostamento delle lettere per creare sempre nuove parole, ha interessato l'artista che da anni lavora nell'ambito della sperimentazione tra linguaggio, immagine e gioco.
La performance si sviluppa essenzialmente sul rapporto voce-corpo, toccando gli estremi del misticismo e del satanismo, un ritorno alle origini della pura vocalità, ovvero la viva voce che diviene corpo.
L'invito a Enzo Minarelli ad essere presente in contemporanea alla mostra di Terenzio Eusebi nasce da una serie di rapporti e di suggestioni tra il lavoro dei due artisti, in particolare dal tema del gioco e dall'idea di collegare la performance di Minarelli ispirata alla cultura ebraica con l'installazione di Terenzio Eusebi dal titolo "Safed", che richiama il pulpito della nota sinagoga della Galilea.
Enzo Minarelli (1951, Venezia, Italia) - poeta, artista, attore e scrittore, vive e lavora attualmente a Cento, vicino Bologna. Dopo la laurea presso l'Università di Venezia, in psicolinguistica, negli anni '70 ha iniziato il suo lavoro nel campo del video, letteratura e suoni sperimentali.Nel 1987 ha scritto e pubblicato il Manifesto della Polipoesia. È autore di numerosi spettacoli, in onda su radio e TV in Italia, Olanda, Germania, Spagna, Stati Uniti e in tutto il mondo.In più di 20 assoli, in audio e video, ha fatto conoscere la sua poesia in vari paesi e regioni, a Bologna, Torino, Amadora, Locarno, Linz, Copenaghen, Salonicco, Budapest e Genova.Ha esposto il suo lavoro alla New York University, George Pompidou Center (1982), San Francisco, Los Angeles, San Diego, il Museo per l'arte contemporanea (Musei di Arte Contemporanea) di Colonia e Belgrado, e la XVIII Biennale Internazionale (1985)