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FUORI DAI DENTI: "QUANDO LA VACCINAZIONE RASENTA L’APPROSSIMAZIONE E LA FURBIZIA", L'OPINIONE DI GALANTI PMIA

FUORI DAI DENTI: "QUANDO LA VACCINAZIONE RASENTA L’APPROSSIMAZIONE E LA FURBIZIA", L'OPINIONE DI GALANTI PMIA

L’OPINIONE di Roberto GALANTI: "QUANDO LA VACCINAZIONE RASENTA L’APPROSSIMAZIONE E LA FURBIZIA".

<Premesso che esiste il principio del diritto alla vaccinazione ed al momento non l’obbligo, ma l’opportunità, la libera scelta e la necessità, questo diritto di vaccinarsi, significa obbligatorietà? Credo proprio di no.

Intorno al preoccupante propagarsi dei contagi, si dice frutto della terza ondata ma che, secondo me, da un anno a questa parte è solo continuazione con forte aggravante, oggi si parla di inefficienza, di carenza e, come al solito anche del meccanismo di furbizia.

Secondo il piano vaccini, quali sono le classi prioritarie? Dall’elenco non mi pare di aver letto l’inserimento della classe dei “furbetti”, ma purtroppo sembra che, di fatto, ci sia.

Ancora….. Chi e con quale criterio deciderà la priorità e con quali strumenti?

Pare che sono migliaia i vaccinati che non rientrano nelle palesi ed ovvie priorità del piano strategico. Ci sono, da quello che ci è dato da leggere ed ascoltare, gli imbucati, i furbetti, i raccomandati, gli amici, i parenti e gli amici dei parenti con particolari influenze che sono riusciti a farsi inserire in lista.

Tutti coloro che non si muovono dagli uffici, che non si alzano mai dalla scrivania e che non hanno alcun rapporto o quantomeno minimo col pubblico, un giornalista, un avvocato ed altri professionisti (ne cito solo alcuni ovviamente) sono davvero prioritari rispetto a chi, come nel caso degli autisti dei camion e pullman che girano in lungo e largo le strade con contatti ovvi di lavoro, in “prima linea”.

A tal proposito e ad alimentare il dubbio e la paura, dopo i recenti “blocchi” temporanei del vaccino Astra Zeneca dei quali si attende una decisione degli organi competenti, ci sono la diminuzione e /o la scomparsa addirittura di alcune categorie con priorità di somministrazione.

Sempre da quello che ci è permesso di sapere, tra i furbetti sospetti segnalati, ci sono diversi amministratori locali, togati, prelati ed esponenti delle forze dell’ordine a cui il vaccino sarebbe stato somministrato prima che rientrassero tra le categorie autorizzate.

A titolo di solo esempio e comunque da verificarne la reale fonte, una recente inchiesta delle IENE ha portato a individuare uno tra i tanti “furbetti” che al microfono avrebbe detto di essere stato chiamato al telefono…..”Guarda sono avanzate delle dosi del vaccino, se ce la fai ad arrivare qui in 20 minuti, te lo facciamo'. Sono andato e me lo hanno fatto". Amico di qualcuno? Raccomandato? Sicuramente, visto il tono, vedrà!

Sostanzialmente, da quello che si riesce a capire, ci sono diversi vaccini avanzati (come fanno ad avanzare i vaccini non si riesce a capire) che se non utilizzati vanno buttati.

In un ragionamento terra terra, una domanda nasce spontanea: nella palese carenza delle fiale e del groviglio di aziende autorizzate alla produzione, come è possibile che possano avanzare se i vaccini mancano o sono esigui?. Secondo me è una questione di organizzazione. Quando si prenota il vaccino si lasciano anche i dati di riferimento per la tracciabilità. Sarebbe sufficiente che due giorni prima dell’appuntamento una persona, incaricata, telefoni per avere conferma ovvero si chiede a chi ha prenotato di darne conferma due giorni prima. Se tutti confermano non ci possono essere avanzi se non in una irrisoria percentuale.

I furbetti del vaccino, quindi esistono, e finché non arriveranno fiale in quantità tale da poter garantire una vaccinazione di massa continueremo ad assistere ai tentativi di chi, incuneandosi nelle pieghe di un sistema complesso e articolato, cercherà di approfittare, saltando le file e le liste d’attesa, accreditandosi, furbescamente, tra gli aventi diritto di priorità sia vero che presunto.

Ci servono migliore organizzazione, ordine, controlli e priorità forse anche difficili da codificare in elenchi. (Tutti sono priorità). Scusate ma i cassieri dei supermercati, tanto per fare un esempio, non sono una categoria a rischio?

Per quanto riguarda il settore dell’autotrasporto mi viene da suggerire una sorta di precedenza che, al momento, è ignorata. Gli autotrasportatori sono una categoria a forte rischio proprio per il fatto che quotidianamente entrano a contatto con molte persone e rischiano il contagio e se contagiati…contagiano. Non sono immortali e immuni, quindi nella classifica, fermo restando la volontarietà, dovrebbero essere inseriti tra ì soggetti da tutelare, per nulla togliere ai cittadini tutti. Da tenere presente che da più parti, almeno tra i nostri, arrivano richieste di vaccinazione nel comparto del trasporto! Prevenire è meglio che combattere.

Verità che non piace o qualche cosa è sfuggita ai controlli?

In mancanza di una normativa chiara e certa, i “furbetti” esistono ed, al momento, risultano financo “immuni” da provvedimenti e non solo.

Quando non c’è il gatto i topi ballano>.
        

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