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TUTTOMOROSINI

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Lunga intervista di Leonardo Morosini sul canale Instagram del giornalista Nicolò Schira. Questo un estratto.
CORONAVIRUS - "Sono ad Ascoli e tutta la mia famiglia è al Nord ad Alzano in una delle zone maggiormente colpite e quindi c'è sempre preoccupazione. Qui ad Ascoli si sta un po' meglio e devo dire che le persone stanno rispettando le regole. Il nostro sindaco, ad Ascoli, fu uno dei primi ad insistere per annullare lo scorso 22 Febbraio il match con la Cremonese, in quell'occasione solo quella partita di Serie B non si giocò. Lì per lì ci chiedevamo perchè ma col senno di poi dobbiamo rendergli atto di averci visto lungo. Io qui vivo da solo e sto imparando a stirare, cucinare e fare le faccende di casa".
IDOLO - "Alino Diamanti mio grande idolo. Non ho mai avuto un calciatore preferito in assoluto, ma sono un malato di calcio e ho avuto tanti campioni nel cuore.. Un nome? Per il ruolo Sneijder".
UNIVERSITÀ - "Sto studiando in vista dell'esame di pedagogia generale venerdì mattina per la facoltà di. Scienze Motorie. Obiettivo laurea in 3 anni. Ci tengo soprattutto per dare una gioia a mia mamma".
INTER - "Ho fatto le giovanili dagli 8 ai 13 anni in nerazzurro. Giocare in nerazzurro era il mio sogno. A Bergamo ero una delle poche eccezioni: non tifavo Atalanta, ma Inter. Sono stati anni molto formativi con tornei stupendi in tutta Europa. Alle feste del club ebbi l'occasione di conoscere Oba Oba Martins, ho ancora la fotografia a casa. Mi porto nel cuore quell'Inter di Cuper che era una grande squadra, peccato non abbia vinto un trofeo".
BRESCIA - "Mi ha aiutato nell'ambientamento il non essere stato un tifoso dell'Atalanta. Dai Giovanissimi ho fatto tutta la trafila fino all'esordio in B nel 2014 in Brescia-Reggina. L'emozione dell'esordio resta speciale. C'era Michele Arcari in panchina al mio fianco, Miki è stato il mio padrino della cresima: mister Iaconi mi lancia nella mischia, entro in campo e dopo due minuti mi procuro il rigore e prendo un palo".
PRIMO GOL - "Lo feci contro la Juve Stabia il 25 maggio 2014 al Rigamonti. Non fu molto spettacolare, merito di una deviazione che ingannò Cragno".
MIGLIOR GIOVANE SERIE B - "Titolo che vinsi nel 2016 e fu un’enormee emozione a coronamento di una grande stagione col Brescia".
GENOA - "Nonostante un grande campionato, non arrivarono grosse offerte. L'Inter provò a prendermi gli ultimi giorni di mercato: ci fu un incontro tra il mio agente Vigorelli e Ausilio ma non trovarono l'accordo col Brescia. Così a gennaio 2017 accetto la chiamata del Genoa: Preziosi e suo figlio credevano in me. Peccato che quella stagione fu particolarmente complicata per il Genoa che si salvò a fatica cambiando tanti allenatori. Una situazione complicata per un giovane”.
SOGNO - "Sfidare mio fratello Tommaso che sta facendo benissimo al Monza: sarebbe bello trovarsi da avversari in Serie A. Insieme sarebbe ancora più bello, ma mi sa che è volta che nonno Luciano ci resta secco...".
AVELLINO - "Mi sono trovato benissimo in quella piazza, ero partito forte peccato il grave infortunio, crociato e menisco, che mi ha tenuto fuori sei mesi quando eravamo secondi in classifica. Ho comunque un ricordo positivo della piazza biancoverde. Un pubblico meraviglioso: per la passione e il seguito che c'è ti senti un giocatore del Real Madrid".
AVVERSARIO PIÙ TOSTO - "Visto da vicino in un Genoa-Roma devo dire che Radja Nainggolan è impressionante".
COMPAGNO PIÙ FORTE - "Scelgo Pandev, fortissimo e poi da interista Goran è un idolo dai tempi del Triplete. A Brescia invece scelgo il trio Donnarumma-Torregrossa-Caracciolo".
COMPAGNO PIÙ PAZZO - "Ardemagni nella top 10 sicuro”
BALOTELLI- "Mi ha fatto fare un sacco di risate in sei mesi. Mario è un ragazzo molto simpatico. Poi il giocatore è fortissimo lo sappiamo, probabilmente ha espresso meno di quanto potesse esprimere. Gli voglio bene".
CUCINA - "I casoncelli alla bergamasca mi fanno impazzire, così come la polenta col coniglio. Sennò chiamo e ordino le pizze...".
PROMOZIONE BRESCIA - "Andare in A col Brescia è stata una emozione grandissima. Tornare a Brescia è stata una mia scelta, visto che avevo ancora due anni di contratto col Genoa. Davanti c'erano Donnarumma e Torregrossa che hanno fatto benissimo, tatticamente ero visto come alternativa a loro. Però sono contento di aver fatto quattro gol dando il mio contributo al ritorno in A delle Rondinelle".
DIFETTI - "Sono disordinato, però trovo il mio ordine nel disordine. A volte un po' lunatico ed emotivo".
FAMIGLIA - "In famiglia abbiamo sempre avuto una grande storia calcistica. Mio nonno era dirigente dell'Alzano, mio zio è Mindo Madonna allenatore della Primavera dell'Inter, il mio bisnonno Bargella ha giocato nell'Atalanta. Mio papà architetto non fa fare cinque palleggi ma ha fatto due figli calciatori...".
FILM - "Amo tantissimo quelli di Harry Potter e Aldo Giovanni e Giacomo".
TATUAGGI - "Ne ho tantissimi di tutti i tipi, dalla scritta 1 maggio 2019 dedicata alla promozione in A col Brescia al Garpez di Tre uomini e una gamba. Ero infortunato e per esorcizzarlo mi sono fatto la gamba di legno del film di Aldo Giovanni e Giacomo. Il primo tattoo? I mangiamorte di Harry Potter".
MAGLIA 38 - "Ho scelto questo numero ad Ascoli perché era tra i pochi disponibili. È speciale perché è l'anno di nascita di mio nonno. Se faccio il calciatore è merito suo, da Bergamo a Brescia non c'erano trasporti per noi ragazzini per andare al campo. Mi portava lui avanti e indietro tutti i giorni. Gli devo molto. Il primo gol in Serie A lo dedicherò a lui".
GNAGNA - "Il mio nickname di Instagram. Io e il nonno ascoltavamo Radio105 durante tutti i viaggi dopo scuola per andare all'allenamento. Ce l'ho da quando avevo 14 anni e non l'ho cambiato, ma mi diverte. È colpa dello Zoo”.
        

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