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L'ASCOLI INCAPPA NELLA TEMPESTA PERFETTA

L'ASCOLI INCAPPA NELLA TEMPESTA PERFETTA

Quella col Padova sembrava una partita che si era messa in discesa dopo il gol di Ngombo, la classica ciliegina sulla torta del 120° compleanno bianconero. Invece l'Ascoli Calcio 1898 si è trovato contro il cambio dell'allenatore, un ventunenne portiere avversario in vena di prodezze, l'assoluta mancanza di sportività del Padova, l'ormai solito errore di Perucchini che si va a sommare a quegli degli attaccanti come Beretta. Insomma la classica tempesta perfetta da cui è difficile uscire senza danni e infatti finisce 2-3 per gli ospiti.

C'è da dire che su un campo tornato a sorpresa quanto mai gibboso l'Ascoli di Vivarini non ha offerto la migliore delle prestazioni. Subito colpita dai cartellini gialli in alcuni uomini chiave (Brosco e Ninkovic) la truppa bianconera ha stentato anche per il pressing alto degli ospiti che tagliava alla radici le manovre di ripartenza giocata. Pure Troiano rimaneva ingabbiato. E poi l'Ascoli si innervosiva e perdeva le misure dopo il proditorio gol ospite che ha finito col condizionare, di fatto, tutta la gara. Troppi giocatori non in giornata giusta con Beretta che falliva un'occasione da rete colossale confermando la sua idiosincrasia per il gol. Sciagurata conclusione alla "Calloni" che veniva subito punita da un detto vecchio quanto il calcio: gol fallito, gol subito. L'Ascoli ci ha messo il cuore nel finale, Brosco centravanti, ma non ce l'ha fatta e ora masticherà rabbia per quindici giorni. Ci sarà pure la sosta di mezzo, forse era meglio giocare subito a Pescara….
        

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