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PICCHIO, NIENTE MERCATO? RISCHI PER TUTTI, ANCHE PER IL PATRON...

PICCHIO, NIENTE MERCATO? RISCHI PER TUTTI, ANCHE PER IL PATRON...

Tornerà il 4 dicembre per un contratto a Milano, no invece arriverà il 9. Forse il 14. E c'è anche chi dice che non tornerà per niente prima di Natale. Il tormentone di questi giorni è il rientro in Italia di Francesco Bellini, il solo che potrebbe diradare le (fosche) nubi che si stanno addensando sul cielo dell'Ascoli. Chissà se il presidente sarà animato da più miti intenti, magari incontrando gli altri componenti della società e anche i rappresentanti della tifoseria. In molti lo descrivono come irremovibile, deciso a cedere l'Ascoli Picchio senza sconto alcuno e pure a non rinforzarla nonostante l'ultimo posto. La speranza di tutti è, naturalmente, che si arrivi ad una pace, la meno armata possibile. Ma a bocce ferme, ora come ora, le cose non sembrano stare così. Bellini ha detto in modo deciso che non spenderà altro denaro per l'Ascoli, che non ci sarà un nuovo allenatore dopo le dimissioni di Maresca e che non opererà al mercato di gennaio. Considerando la classifica se l'Ascoli non venisse rinforzato sarebbe dura, molto dura, salvarsi (anche considerando l'infortunio di Favilli). Decidere di arrivare alla fine del torneo con questo organico significherebbe solo una cosa: rischierebbe la squadra, rischierebbe l'allenatore, rischierebbero i tifosi, rischierebbe la città che, dopo il terremoto, potrebbe vivere un'altra mutilazione, seppur solo sportiva. Ma rischierebbe anche il patron che, come per le sue aziende farmaceutiche, ha legato anche l'Ascoli a budget e bilanci. Perché è chiaro a tutti che cedere una società di serie B, con tutti i contributi annessi, è molto ma molto diverso che cederne una di C: insomma pure Bellini da una retrocessione avrebbe tutto da rimetterci e niente da guadagnare, perderebbe bei soldoni. E su questo si appuntano molte delle speranze dei tifosi....
        

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