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GRAVINA: "IN CASO DI STOP CHI SALE E CHI SCENDE? VI IMMAGINATE I RICORSI?"

GRAVINA: "IN CASO DI STOP CHI SALE E CHI SCENDE? VI IMMAGINATE I RICORSI?"

Si è svolto ieri pomeriggio il primo meeting online dell’Ascoli Calcio, rientrante nel format "Crescere Insieme". Ospite d’eccezione il Presidente della FIGC Gabriele Gravina. Collegati i massimi dirigenti del club, da patron Pulcinelli al presidente Neri, da Andrea Di Maso, vice presidente vicario e moderatore del webinar, al direttore generale Lovato. Ad assistere all’incontro c’erano il neo allenatore dell’Ascoli Guillermo Abascal, i calciatori e molti partner bianconeri.

“Il momento è difficile -ammette il presidente Figc Gravina- tutti dicono che ne usciremo migliori e che per noi inizierà una nuova vita.  Mi auguro che il mondo del calcio, che ha un impatto altamente sociale nel nostro Paese, possa ripartire con minori individualismi. Il piano B in caso di stop definitivo del calcio? Il mio senso di responsabilità mi porta ad avere un piano B, C, D. Ma se esso deve far rima con “è finita” dico che, finché sarò Presidente della FIGC, non firmerò mai per il blocco dei campionati, perché sarebbe la morte del calcio italiano. Io sto tutelando gli interessi di tutti, quindi, ripeto, mi rifiuto di mettere la firma ad un blocco totale, salvo condizioni oggettive, relative alla salute dei tesserati, allenatori, staff tecnici e addetti ai lavori, ma qualcuno me lo deve dire in modo chiaro e mi deve impedire di andare avanti. Il tempo lavora a nostro favore, il danno economico è diviso per categorie: con la chiusura totale il sistema perderebbe 700-800 milioni di euro, se si dovesse giocare a porte chiuse la perdita sarebbe di 300 milioni, se si ripartisse a porte aperte la perdita ammonterebbe a 100-150 milioni, anche se quest'ultima ipotesi non è percorribile.

Noi abbiamo forti responsabilità contrattuali verso partner e istituzioni internazionali, Uefa, Fifa. In  Francia -prosegue Gravina- è il Governo che ha stabilito ciò che doveva fare la Federazione. Il Paris Saint Germain, ad esempio, ha detto subito di aver perso 200 milioni dopo l'annuncio della chiusura del campionato ed al momento non sa se riuscirà a partecipare alle coppe europee.  Vi immaginate quanti contenziosi dovremmo affrontare in caso di stop? Chi viene promosso? Chi retrocede? Quali diritti andremo a calpestare? Tutti invocano il blocco, lo faccia il Governo, ce lo imponga, io rispetterò sempre le regole. Sento dire che dobbiamo aspettare il contagio 0 e il vaccino. In questo modo in pratica ci stanno dicendo che non potremo disputare neanche il campionato 2020/2021. Quando sarà pronto il vaccino? Quando sarà disponibile? C'è differenza tra il gioco del pallone nelle piazzette e negli oratori e l'industria calcio, che è un'altra cosa. Ai calciatori con famiglie cosa diremo? Che magari per i prossimi 2-3 anni dovranno cambiare mestiere? Ogni giorno devo rintuzzare attacchi e la gente non capisce o fa finta di non capire".
        

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