Una lunga intervista al sito ufficiale del Sudtirol. Così Paolo Zanetti aveva festeggiato il rinnovo contrattuale con la sua vecchia società elogiando, fra l'altro, il proprio staff che potrebbe sbarcare con lui in bianconero. Eccola.
-A fine febbraio (del 2018, nda) l'ottimo lavoro svolto dal nostro allenatore nella sua prima stagione sulla panchina biancorossa, nel suo anno del debutto fra i professionisti, è stato gratificato con largo anticipo sul termine della corrente stagione con un rinnovo contrattuale sino al 2020: "Voglio crescere assieme a questa società, abbiamo condiviso un progetto comune a media scadenza. E poi, rimanere qui era anche una questione di gratitudine: il Sudtirol è stato il primo a credere in me, venendomi a "pescare"in un settore giovanile dove allenavo una squadra Berretti".
Mister Zanetti, quanto ti ha inorgoglito e gratificato il rinnovo di contratto biennale?
Quanto mi abbia inorgoglito è testimoniato dal fatto che per firmare il nuovo contratto ci ho impiegato cinque minuti, cinque. Sono oltremodo gratificato dal fatto che non si sia aspettato l'esito di questa stagione, cosa che sarebbe stata anche legittima, prima di decidere se confermarmi o meno alla guida della squadra. Sono onorato di essere al centro di un progetto tecnico che fa capo ad un Club lungimirante, ambizioso, serio e con le idee chiare, chiarissime. Ormai mi conoscete: sono un ambizioso per natura e non sarei mai rimasto se non avessi visto i presupposti per migliorarmi, sia a livello personale e professionale, sia attraverso i risultati da raggiungere con la squadra".L' amministratore delegato Dietmar Pfeifer ha raccontato che la prima condizione che hai posto, ancor prima di entrare nei dettagli economici, è stata quella che alla tua riconferma seguisse anche quella del tuo primo collaboratore Alberto Bertolini.
Non avrei mai potuto proseguire questo percorso sulla panchina biancorossa senza Alberto. Lavoriamo assieme da pochi mesi, è vero, ma fra di noi si è creata sin dai primi giorni una sintonia straordinaria. Vediamo e pensiamo calcio alla stessa maniera. E poi siamo entrambi due "maniaci "del calcio, nel senso che ci piace studiare tutto nel minimo particolare e fare tardi la sera ad analizzare partite, avversari, giocatori. Alberto mi completa idealmente sia dal punto di vista tecnico-tattico che sul piano caratteriale. Poi, oltre ad Alberto, avevo la garanzia di poter continuare ad avvalermi della preziosissima collaborazione di due professionisti dello spessore di Fabio Trentin, il nostro preparatore atletico, e Reinhold Harrasser, il nostro preparatore dei portieri, che non a caso erano già legati a questa società , prima del mio rinnovo, da contratti pluriennali. Stiamo parlando di due persone non solo di grande spessore nella loro specifica area di competenza professionale ma anche di due ragazzi seri e piacevolissimi per quanto ti sanno trasmettere a livello umano. Insomma, se non lo si è ancora capito, credo di avere a disposizione uno staff come ce ne sono pochi, pochissimi in giro.
Qualche "sirena" dalla serie B era arrivata, giusto?
Oddio, campo minato, ma ci sto e rispondo. Non nego che qualche chiacchierata ci sia stata, che qualche telefonata l'abbia ricevuta. Ma serie C per serie C non mi sarei mai mosso dal Sudtirol, che in questo momento considero il top per me e per la mia carriera. in questa categoria. Vero anche che qualche abboccamento con società di serie B c'è stato, nel senso che mi è stata chiesta la disponibilità a fare il salto di categoria. Ma, sono sincero, l'idea mi ha solo appena sfiorato. Perchè per arrivare a certi livelli devo imparare ancora molto e accumulare altra esperienza. Non solo di campo e sul campo. Non penso di aver perso niente, rimanendo al Sudtirol. Anzi, sono sicuro di averci guadagnato. E, se mi meriterò il salto di categoria, le opportunità si ripresenteranno.