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QUINDICI DOMANDE AD ANDREA FAVILLI

QUINDICI DOMANDE AD ANDREA FAVILLI

Su Andrea Favilli si appuntano molte delle speranze bianconere di salvezza (e non solo...). Il centravanti del Picchio ancora non è andato a bersaglio in campionato ma conta di sbloccarsi presto e parla di tutto un po'.

Favilli, quella col Novara è una sconfitta che non ci voleva...

"Brucia. Eppure abbiamo giocato bene, creato occasioni, anche il pareggio ci sarebbe andato stretto. Dobbiamo ripartire da quella prestazione".

Ha rivisto quella sua rovesciata?

"Tante volte. Oltre che ad essere un bel gol sarebbe stato anche molto importante. Ma conoscevo il valore di Montipò, ero stato con lui in nazionale..."

Tre punti in tre giornate. Pochi? Si aspettava di più?

"Sapevamo che a Cittadella sarebbe stato difficile per noi contro una squadra che gioca a memoria da anni. Non ci aspettavamo però la sconfitta di sabato, seppure immeritata. Quello che la fortuna ci ha tolto col Novara ce lo restituirà. Speriamo presto".

Ha dato un'occhiata al calendario delle prossime partite? 

"Sulla carta ci aspettano quattro gare difficili ma in serie B può succedere sempre di tutto. Inutile guardare all'avversario, conta l'atteggiamento con cui andremo in campo".

Prima di pensare a Frosinone, Cesena e Palermo sabato c'è subito l'Empoli. Impressioni?

"Affronteremo una squadra costruita per tornare in A ma li possiamo mettere in difficoltà. Siamo fiduciosi".

Forse perché hanno già incassato sei gol in tre partite?

"Vero. Sappiamo però pure che hanno un centrocampo esperto e un attacco forte. Affronteremo giocatori che hanno fatto la A, dovremo essere al 150%".

Come sta Favilli?

"Purtroppo quando torno dalla Nazionale sono sempre un po' affaticato e gli impegni sono tanti: la mia condizione non è al 100% ma sono sereno".

Le manca il primo gol in campionato?

"Sono ancora a secco ma quella con l'Empoli potrebbe essere la partita giusta. Il gol mi manca ma non è un'ossessione, sono preparato mentalmente a queste situazioni. Spero di sbloccarmi perché alla squadra servono anche le mie reti".

Più responsabilità quest'anno?

"Le sento nella maniera giusta anche se so di averne di più del passato campionato quando le aspettative nei miei confronti non erano alte. Non mi metto grandi pressioni addosso, non ne ho bisogno. Spero di essere apprezzato per come lavoro e per come vivo il calcio".

Come si trova con il modulo di Fiorin e Maresca?

"Bene. Il gioco è sicuramente migliorato, manovriamo più palla a terra. Sono fiducioso sulla crescita dei trequartisti che sono giovani e so bene quanto vale Rosseti".

La Nazionale?

"Una grande palestra. Nell'Under 21 delle ultime due gare eravamo solo quattro giocatori di B, tutti gli altri erano di A. Avevo solo da imparare".

La storia con la Juve?

"Sono consapevole che tutto quello che verrà sarà conseguenza di quello che farò in campo. La verità è che sono voluto rimanere qui a tutti i costi. Poi nel calcio le chiacchiere ci saranno sempre, sia a mercato aperto che chiuso. Ho legato tanto con questa città e questi tifosi, andare via già quest'anno per me sarebbe stata dura".

Cassata, Felicioli ed Orsolini in A non giocano. Meglio allora protagonista in B?

"Io ho fatto questa scelta e penso che sia quella giusta".

Le favorite del campionato?

"Secondo me Bari, Frosinone e Pescara sono le più forti, anche più delle prime dell'anno scorso. Poi c'è anche il Perugia. Ma altre formazioni le vedo indebolite...".

Favilli, il suo sogno nel cassetto?

"Giocare con l'Ascoli in serie A sarebbe il massimo. Veramente il top".

 
        

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