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PICCHIO, UN SUICIDIO QUASI PERFETTO

PICCHIO, UN SUICIDIO QUASI PERFETTO

Come pareggiare una partita che era già vinta, ovvero una grande occasione perduta. Ci voleva un suicidio quasi perfetto per permettere al Trapani di impattare dal 2-0 con cui Favilli lo aveva mandato al riposo. Invece, si è visto subito, l'Ascoli entrato in campo nella ripresa non era quello del primo tempo. Anzi, non c'era proprio. Così si è ripetuto il copione della partita col Latina: 2-0, 2-2 incassato in pieno recupero. Rigore sbagliato da Cacia allora, penalty sbagliato da Gatto oggi, nuovo Calloni. Attaccante emblema all'epoca dei gol falliti e soprannominato dai tifosi milanisti coi capelli bianchi di allora e dai giornalisti "lo sciagurato Egidio" per quello che riusciva a dilapidare davanti alla porta avversaria. Ma le colpe non vanno addossate solo a Gatto, sarebbe riduttivo e sbagliato. Proprio perché tutta la squadra ad inizio ripresa sonnecchiava in balia dell'avversario c'era bisogno di qualcuno che la svegliasse, dal campo o dalla panchina: un leader, insomma. Ma l'Ascoli in quel momento non ce l'aveva e non è bastato qualche grido preoccupato di Mengoni per far capire ai compagni che la partita si stava per riaprire... Neppure la gestione dei cambi da parte di Aglietti ha convinto tutti: mantenere due incontristi che non potevano nemmeno rischiare un fallo perché ammoniti (Addae e Cassata) quando la squadra era nella buriana invece di inserire subito Carpani al posto di uno dei due non è sembrata una mossa indovinata. Per fortuna c'è poco tempo per la delusione e anche per la caccia al riscatto: già martedì al Del Duca arriverà la Pro Vercelli.
        

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