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ASCOLI PICCHIO, DUE PESI E... QUATTRO MISURE

ASCOLI PICCHIO, DUE PESI E... QUATTRO MISURE

Non bisogna cadere nel vittimismo, certo. Non si devono creare facili alibi ai giocatori e a qualche tifoso un po' vivace, siamo d'accordo. Ma è chiaro che l'Ascoli sta pagando con gli arbitri qualcosa che invece era suo di diritto: una serie B negata sul campo dalle vicissitudini estive che tutti ricordano. Ma ai bianconeri il detto "due pesi e due misure" sta andando ormai stretto. Visto quello che sono stati capaci di fare gli arbitri Baracani e Marini, tanto per limitarsi alle ultime due trasferte, ormai siamo sui "due pesi e... quattro misure". Sperando che ci si fermi qui. Sull'Ascoli piovono rigori e cartellini rossi in quantità smodata. Tanto esagerata da far pensare a male. A Brescia Marini ha fischiato contro l'Ascoli il nono rigore della stagione, primato della serie B di cui non è il caso di essere particolarmente fieri. Ma anche a cartellini rossi il Picchio non se la cava male: è secondo solo alla Salernitana.

Non c'è bisogno di troppi approfondimenti tecnici, basta un po' di logica e altrettanto buon senso. Se Marini fischia il rigore per il fallo di mano di Dimarco che vuole proteggersi il volto perché poi non decretare quello a favore dell'Ascoli nella ripresa? O tutti e due o nessuno. E vogliamo parlare della gestione dei cartellini? Un giallo a Pecorini per gamba tesa, che forse neppure c'era, ma che causa un' espulsione: dire eccessivo è poco. E allora tutte le ripartenze dell'Ascoli fermate con un fallo tattico o con un'evidente trattenuta? Rozzi non c'è più, la nuova società ha un suo stile: va bene. Ma alzare la voce qualche volta non può causare più danni di quanti l'Ascoli ne abbia già subiti...
        

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