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Passeri e il derby: "Tutti devono poter partecipare nel proprio stadio di casa e, ancor di più, in quello avversario"

Passeri e il derby: "Tutti devono poter partecipare nel proprio stadio di casa e, ancor di più, in quello avversario"

Il presidente dell'Ascoli calcio dopo l'incontro in Questura: "Non vogliamo arrenderci alla comodità di girare la testa per evitare problemi"

Il presidente dell'Ascoli Calcio, Bernardino Passeri,  dopo l'incontro odierno in Questuraè tornato a parlare del derby  sui canali social della società: “È stata una settimana intensa, della quale porto ancora gli strascichi emotivi. Purtroppo alcune decisioni, a mio avviso affrontate con superficialità, mi lasciano un senso di delusione che speravo di non dover affrontare così presto. Una decisione che dimostra una profonda distanza degli organi di controllo rispetto alla realtà in cui tutti ci muoviamo, una realtà, la Serie C, giovane e in crescita, nella quale da una parte ci si chiede di calarci, ma con la stessa mano con cui ci feriscono, quasi in contemporanea.

Nonostante questo, la stagione va avanti e ci avviciniamo ad un avvenimento storico per il territorio che siamo orgogliosi di rappresentare. Parlo ovviamente del derby. L’incontro, al quale ho partecipato nel pomeriggio di ieri insieme al Presidente Massi e al questore della Provincia di Ascoli, ci ha visti concordi e allineati, sposando dei propositi fondamentali, a livello sportivo e a livello sociale per tutto il territorio. Il derby Ascoli-Sambenedettese è troppo importante per essere ridotto a motivi di ordine pubblico, a tensioni e scaramucce social. Con l’appuntamento di ieri abbiamo raccolto un’eredità ancor più importante, quella dei Presidenti gentiluomini, Costantino Rozzi e Ferruccio Zoboletti, gli ultimi ad aver vissuto le emozioni del derby in prima persona e ad aver lavorato congiuntamente, a lungo, per offrire spettacolo in campo e fuori, promuovendo un clima sportivo di distensione. Dopo quasi 40 anni, ci ritroviamo nelle stesse condizioni, in un campionato inferiore, ma con la stessa necessità di rendere la sfida che ci aspetta uno scontro esclusivamente calcistico. Nel panorama nazionale ci sono alcuni derby “nobili”, universalmente riconosciuti, come il derby di Roma, quello della Madonnina e quello della Lanterna, per citare i più affascinanti, ma gli stessi giocatori e allenatori che hanno disputato le sopracitate stracittadine non perdono occasione per riconoscere l’importanza e il peso che Ascoli-Samb ha acquisito nel tempo, a cominciare dal nostro compianto Mazzone e la sua famosa frase.

Oggi ci troviamo di fronte a un’opportunità che non si presentava da quasi quarant’anni, non possiamo, né vogliamo, arrenderci alla comodità di girare la testa per evitare problemi, vogliamo lavorare affinché le Marche abbiano di nuovo un appuntamento calcistico che possa raccogliere la curiosità, l’ammirazione e l’attenzione da parte di tutto l’universo calcistico, un appuntamento di passione e calore che ha pochi rivali nel mondo e che potrà essere di nuovo annoverato tra gli incontri calcistici più “caldi” del calendario internazionale.

Il questore, il Presidente della Samb, io stesso stiamo tracciando la strada per rendere giustizia alla storia, ma soprattutto al futuro di questa sfida e della regione stessa. Credo fortemente che tutti debbano remare nella stessa direzione, ogni tifoso deve essere parte dell’evento con la speranza di primeggiare coi ragazzi in campo e nello spettacolo sugli spalti, lasciando alle spalle tutte le scorie di un passato lontano, che appartiene solo ai ricordi dei più grandi. È tempo di creare nuovi ricordi, memorie alle quali tutti devono poter partecipare, nel proprio stadio di casa e, ancor di più, in quello avversario.

Con l’ambizione che tutto questo possa essere riproposto, nel giro di poche stagioni, nelle categorie più alte del nostro calcio, in contesti decisamente più consoni al blasone di una sfida del genere”.