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DERBY, UN PARI A CARO PREZZO. DENUNCIA PER LAPADULA?

DERBY, UN PARI A CARO PREZZO. DENUNCIA PER LAPADULA?

PESCARA La battaglia dell’Adriatico finisce 2-2. Un pareggio pesantissimo che però rischia di essere pagato molto caro dall’Ascoli per le squalifiche in arrivo di Milanovic e Giorgi che rischiano più di una giornata oltre a quella di Almici che era in diffida. Se ci mettiamo pure l’infortunio di Pecorini e l’acciacco accusato da Petagna il quadro è bello che fatto. Ma, intanto, un altro passo verso la salvezza è compiuto.

Curva sud dell’Adriatico deserta per la forzata assenza dei tifosi bianconeri. Solo una decina i supporters del Picchio, quelli che hanno potuto acquistare il biglietto perché residenti in Abruzzo e sparsi per tutto lo stadio. Mini turn over operato da Mangia nell’Ascoli in maglia rossa: Pecorini al posto di Del Fabro e Benedicic che subentra ad Addae per un ormai consueto 4-5-1 con Jankto più avanzato per appoggiare l’unica punta Petagna.

Ascoli al tiro dopo tre minuti con la testa di Milanovic, tutto solo su corner, ma troppo centrale per Fiorillo. Al 9’ Picchio in vantaggio: grave errore difensivo del Pescara che regala un pallone che Jankto al volo insacca di sinistro. Fiorillo tocca ma non devia. Due minuti dopo bianconeri vicini al raddoppio: cross basso di Almici, Jankto sfiora ma non inquadra la porta da ottima posizione. Ascoli pericoloso sulle ripartenze. Mister Oddo si infuria e manda subito due giocatori a riscaldarsi. (Fornasier e Mandragora). Un chiaro messaggio per svegliare i suoi ma fino al recupero di tre minuti del primo tempo non succede nulla. Né da una parte, né dall’altra se non la botta al ginocchio che costringe Pecorini ad abbandonare il campo sostituito da Del Fabro. Arrivano poi anche l’ammonizione di Almici che gli costerà la squalifica per la gara col Modena di martedì sera e un colpo di testa di Petagna alto di poco proprio sul fischio finale del primo tempo.

La ripresa è un fuoco di artificio. Si apre con il Pescara schierato con un inedito 3-3-4 e al 48’ con un velenoso contropiede l’Ascoli sfiora il raddoppio: Benedicic appoggia a Jankto, sinistro sul secondo palo ma Fiorillo salva. Una grossa occasione per il Picchio. Al 55’ Benali sfiora il palo con un tiro deviato che si impenna alle spalle di Lanni. Al 57’ Fiorillo ribatte ancora su un tiro di Almici che gli era arrivato davanti: un’altra favorevole occasione per il raddoppio. Al 60’ arriva, inaspettatamente, il pareggio: su corner Lapadula insacca di testa. La regola del “gol sbagliato gol subito” si abbatte sui bianconeri. Nulla da fare per Lanni con il pescarese che salta indisturbato mentre la difesa non è esente da pecche. La partita cambia l’inerzia e al 66’ Cappelluzzo di sinistro batte Lanni grazie ad una deviazione decisiva di Del Fabro la formazione di Mangia si era però fatta cogliere in contropiede. L’allenatore corre ai ripari e fa entrare Cacia. Subita premiata la mossa con Giorgi che indovina il piattone sotto la traversa da fuori area di seguito ad un corner (68’) conquistato proprio dall’attaccante appena entrato. Ascoli in dieci ( come sempre in trasferta negli ultimi tempi…) per un rosso diretto a Milanovic reo di aver colpito Lapadula a gioco lontano. Decisiva la segnalazione dell’assistente arbitrale (72’). Canini subentra per Petagna mentre il Pescara si getta all’attacco. Rosso diretto pure per Giorgi (90’) ma il capitano aveva colpito nettamente il pallone sull’intervento in scivolata. La squadra abruzzese sfiora più volte il terzo gol: clamorose l’occasione sprecata da Verre e la traversa colpita da Zuparic al quarto minuto di recupero. Miracolose due parate di Lanni. Poi il parapiglia finale innescato da una gomitata di Lapadula a Del Fabro. Si parla di una possibile denuncia.
        

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