L'INCONTRO A RETI INVIOLATE DISPUTATO AL DEL DUCA
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ATL.ASCOLI: Di Giorgio; Mazzarani, D’Alessandro, Feltrin; Bucco, Coppola (32’st Muro), Vechiarello, Sbrissa (43’st Forgione), Sardo; Minicucci (41’st Didio), Maio.
A disposizione: Galbiati, Nonni, Belloni, Camilloni, Antoniazzi, Carbone.
Allenatore: Simone Seccardini.
UNIPOMEZIA Gariti; Pettorossi, De Santis, Bordi, Suffer; Ippoliti (39’st Okojie), Morelli, Marianelli; Della Pietra (43’st Peluso), Mokulu (24’st Giannini), Forner.
A disposizione: Piernandrei, Valle, Esposito, Eluisi.
Allenatore: Andrea Casciotti.
ARBITRO: Riccardo Borghi di Modena.
ASSISTENTE 1: Michelangelo Longo di Chieti.
ASSISTENTE 2: Gianmarco Cocciolone di L’Aquila.
NOTE: Ammoniti: Mazzarani, Ippoliti, Pettorossi. Angoli: 5-1. Recuperi:1’pt-5’st
Al 5’ Minicucci ha provato a scaldare il match con una conclusione alta sopra la traversa, mentre un quarto d’ora dopo è stato Sardo a costringere Gariti alla parata in tuffo.
Dall’altra parte, l’UniPomezia si è resa pericolosa con qualche buona trama sulle corsie laterali: su un cross dalla sinistra Forner ha servito Pettorossi, che però ha trovato la pronta risposta di Di Giorgio.
La squadra di Seccardini ha alzato il ritmo verso la mezz’ora, creando due buone opportunità: un tiro di Vechiarello dal limite, alto di poco, e un colpo di testa di Minicucci fuori misura sul secondo palo.
Nella ripresa lo spartito non cambia molto. Al 5’ ancora Minicucci, stavolta con un rasoterra velenoso, sfiora il palo.
Al 12’ l’Atletico costruisce la più nitida palla gol della gara: su schema da calcio piazzato la sfera arriva a D’Alessandro, che da due passi calcia incredibilmente a lato.
Il gol annullato a Maio per posizione di fuorigioco al 27’ spegne poi l’entusiasmo del pubblico di casa.
Nel finale i bianconeri provano l’assalto con maggiore convinzione, ma senza trovare lo spunto giusto per sbloccare il risultato.
Finisce così, con uno 0-0 che lascia un pizzico di rammarico ma anche la consapevolezza di aver offerto una prestazione solida contro un avversario organizzato e mai arrendevole.