AFS Agenzia FotoSpot

MONACHELLO: "SIAMO CARICHI E COL VELENO ADDOSSO. A SPEZIA PER VINCERE"

MONACHELLO: "SIAMO CARICHI E COL VELENO ADDOSSO. A SPEZIA PER VINCERE"

Sul dischetto del rigore a cinque minuti dalla fine. Non è facile per nessuno, soprattutto se indossi la maglia di un Ascoli che lotta disperatamente per la salvezza.

Monachello, quando pesava quel pallone?

“Tantissimo ma ho avuto il coraggio che un attaccante deve possedere. Mancavano pochi minuti alla fine e la posta in palio era altissima, anche per la rivalità fra le due squadre. Sullo stadio era calato un silenzio tombale, assurdo per un campo di calcio e non vedevo l’ora di calciare. In quegli istanti mi sono passate tante piccole cose davanti. E’ più facile a volte segnare su una palla in movimento che aspettare il fischio dell’arbitro”.

Il portiere aveva intuito il tiro, però…

“Però non ci è arrivato. Lo conoscevo perché avevamo giocato assieme nelle giovanili dell’Inter e questo è stato un problema in più. Ho fatto contento Varela che si era procurato il rigore e mi aveva detto di segnarlo anche per lui. Poi mi sono emozionato all’abbraccio di tutta la panchina”.

Qualcuno ha visto un’esultanza polemica. E’ vero?

“No, l’anno scorso ho giocato con la Ternana ma non ce l’avevo con nessuno. C’era solo la mia rabbia personale che volevo tanto fare gol”.

Un primo bilancio della sua avventura all’Ascoli?

“Sono soddisfatto perché sto giocando con continuità. Magari non ho tante occasioni e devo pensare più a rincorrere gli avversari, con la Ternana ho corso circa per dieci chilometri. Se fossimo già salvi, mentalmente più liberi, sicuramente potremmo esprimere un calcio migliore. Così purtroppo non è. In questo momento sto giocando più di sponda, per favorire magari gli esterni, ma  non mi dispiace. Se mi arrivasse qualche pallone in più sarei contento ma è la squadra che conta. Quando ha segnato Padella è stato come se avessi fatto gol io”.

Quattro gol finora in campionato, compreso quello segnato col Palermo. Obiettivi?

“Fortunatamente per adesso non mi sono prefissato un traguardo di reti. Prima penso a salvarmi, a non mettermi addosso il bollino di una retrocessione: rimanere in B sarebbe un trampolino per rimanere qua o magari andare da un’altra parte”.

Adesso la trasferta di La Spezia contro una squadra in difficoltà…

“La gioia dura poco, siamo penultimi. Sabato ci serviranno punti: uno o meglio tre. Andremo lì per vincere, ci credo e ci voglio credere. Siamo carichi e col veleno addosso. Da quando sono qua non mi è mai capitato di vincere due partite di fila ma siamo vivi e con la rabbia giusta possiamo giocarcela con tutti. In fondo anche il Cesena ha vinto a La Spezia”.

Che sta succedendo a Ganz?

“I suoi gol li ha sempre fatti ma quando lotti per salvarti non hai tanti palloni giocabili. Si sta allenando bene, va sempre a mille e ci tiene. Contro la Ternana ha rischiato di farsi cacciare dalla panchina: è questo lo spirito giusto”.

E la difesa con un trio di vecchietti cattivi?

“Ti fa stare tranquilli e ti sprona ad andare a lottare”.

 
        

Categorie e Argomenti