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FERRANTE, DOPPIO EX: "AD ASCOLI MI SALVAI TRANQUILLAMENTE"

FERRANTE, DOPPIO EX: "AD ASCOLI MI SALVAI TRANQUILLAMENTE"

Marco Ferrante, uno dei tanti doppi ex di Salernitana ed Ascoli, ricorda così, attraverso un’intervista concessa a SalernoGranata, le due esperienze vissute a Salerno prima e nelle Marche poi: <A Salerno disputammo un ottimo campionato.  C’era Colomba in panchina e sfiorammo anche la serie A. Ricordo di un pubblico spettacolare ed una piazza importante. Vederla così in basso in classifica fa male perché la Salernitana merita altri palcoscenici. Con l’Ascoli, invece, disputammo il campionato di serie A, inaspettato considerato che fummo ripescati dalla serie B. La squadra era composta in gran parte da elementi pronti per il torneo cadetto, ciò nonostante, ci salvammo tranquillamente ed io realizzai otto reti. Arrivammo settimi in classifica anche attraverso il lavoro straordinario di un maestro di calcio come Giampaolo.

Match al Del Duca, la Salernitana deve vincere per forza oppure anche un pareggio, nel segno della continuità, potrebbe andar bene?

“La Salernitana deve, innanzitutto fare bottino pieno nelle due partite in casa, dopodiché, dovesse riuscire a centrare almeno un colpo in una delle due trasferte rimanenti, vorrà dire che si toglierà definitivamente fuori dalla zona retrocessione. Adesso chi ha più benzina vince, e poi bisogna capire bene l’obiettivo. I play-out, ad esempio, sono una lotteria anche se sei più forte. Il mio augurio è che la Salernitana possa tirarsi fuori da questa posizione  che non è di sua competenza, considerata la tifoseria, la piazza e la storia. I granata devono fare risultato con il massimo sacrificio ed umiltà, anche perché la serie C è tosta, e non è facile poi risalire.”

Sabato sarà anche una sfida tra bomber: Cacia contro Coda. Chi preferire dei due?

“In prospettiva Coda, anche se non è più giovanissimo, nell’immediato Cacia, perché ha più esperienza. Sono due attaccanti che hanno trovato una propria identità e, soprattutto nel girone di ritorno basta mezza palla che ti possono castigare. Le due difese dovranno essere molto attente.”

 

Quanto è cambiato il calcio, ed in particolare il torneo cadetto, rispetto ai tuoi tempi?

“E’ cambiato molto, ed è proporzionato alla serie A, dove c’è soltanto la Juve, sia per bravura tecnica ma anche perché non ha grandi avversarie. La squadra di Torino è più decisiva, ha giocatori importanti, ma poi appena si va fuori confine si prendono gli schiaffi. Il nostro campionato attuale è molto indietro rispetto a quello che in cui giocava il sottoscritto. E se questa è la prospettiva in massima serie, figurarsi in serie B, dove pure ci sono giocatori importanti. La soluzione? Sfornare giovani attraverso i settori giovanili altrimenti poi diventa un problema.
        

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