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NINKOVIC, VALENTINI, PADELLA, TROIANO E BROSCO: "UNA VERGOGNA DI CUI CHIEDIAMO SCUSA A TUTTI"

NINKOVIC, VALENTINI, PADELLA, TROIANO E BROSCO: "UNA VERGOGNA DI CUI CHIEDIAMO SCUSA A TUTTI"

“Una vergogna di cui chiediamo scusa a tutti”. E’ questo il senso della conferenza stampa voluta dai giocatori dell’Ascoli dopo il mortificante 7-0 di Lecce. Una rappresentanza dei bianconeri ha parlato nella sede di Corso Vittorio. “E’ la prima occasione di metterci la faccia –inizia capitan Padella- e posso dire che si è trattato di una partita assurda. Una vergogna nazionale e per noi stessi che Ascoli non meritava. Chiediamo scusa a tutti  e ora cercheremo di onorare la maglia come va fatto. Vogliamo ritrovare quella dignità che forse abbiamo perso”.

“Quello che è successo è inspiegabile –aggiunge Troiano- non era prevedibile da alcuno. Un incubo. Il ritiro ci è servito per sapere cosa fare: sappiamo che non possiamo cancellare tutto quello che è successo ma non possiamo neppure piangerci addosso. Siamo una squadra esperta e dobbiamo uscire da questo momento. Sappiamo quello che abbiamo fatto e quello che non dobbiamo fare. Se avessimo voluto mandare via l’allenatore non avremmo rischiato di perdere la nostra serenità come è accaduto ma saremmo andati in sede a dirlo. Assicuro che siamo tutti uniti, anche con l’allenatore”.

“Anch’io garantisco che siamo tutti col mister –conferma Brosco- e un 7-0 dovrà per forza darci spirito di reazione e faremo di tutto per dimostrarlo col Benevento. Cercheremo di vincere anche per Vivarini”.

Valentini spiega la rappresentanza: “Abbiamo deciso di metterci la faccia noi a nome di tutta la squadra perché eravamo stati noi ad aver stretto un patto con i tifosi di rimanere sempre sul pezzo. Ci avevano dato questo incarico e siamo mancati. Chiediamo scusa ma diciamo pure che l’Ascoli non è morto e reagirà. Quello che non uccide fortifica e vogliamo dimostrarlo sul campo”.

Infine parola a Ninkovic: “Le responsabilità sono tutte nostre, non del mister o dello staff. A Lecce abbiamo sbagliato tutto. Non ho provato mai una vergogna così nella mia vita come adesso. Le scuse non bastano se non seguirà una vittoria sul campo: il mister rimarrà qui e ci salveremo prima possibile”.
        

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