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CASAGRANDE: "PECCATO, ERA UNA GARA CHE NON SI DOVEVA PERDERE"

CASAGRANDE: "PECCATO, ERA UNA GARA CHE NON SI DOVEVA PERDERE"

<L'Ascoli poteva fare qualcosa di più ma penso anch'io che l'arbitro non abbia fatto un buon lavoro>. Walter Junior Casagrande, acclamato da tutto il Del Duca per il suo ritorno in città dopo 25 anni, sintetizza così la sconfitta della sua vecchia squadra. <L'Ascoli è mancato, ma questo può succedere quando c'è troppa responsabilità: diciamo che voleva fare di più ma non c'è riuscito. Peccato, era una partita che non si doveva perdere. Mancavano due giornate e il peso sui giocatori si avvertiva -prosegue il brasiliano con ancora un ottimo italiano-  ma adesso non c'è più molto da pensare: bisogna conquistare la salvezza a La Spezia, senza guardare ai risultati delle altre. Chi mi è piaciuto? Quello con le scarpette rosse, Orsolini...>. Poi "Casao" ringrazia i tifosi: <Il tempo passa ma loro non cambiano mai. Mi è piaciuta tantissimo l'accoglienza, mi sono emozionato. Adesso non ho ancora capito quello che è successo, poi nei prossimi giorni realizzerò meglio>. Infine via ai ricordi: <Ho passato ad Ascol quattro anni, tutti belli. Il mio gol più spettacolare? Quello alla Fiorentina dalla linea di fondo ma sono stati importanti anche quelli a Bologna e Verona che ci permisero di rimanere in A. e pure quello di Reggio Emilia che ci fece promuovere dalla B. Ma la cosa più importante è che ad Ascoli ho conosciuto persone che sono amici veri, non ex giocatori>.
        

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