<Ho trascorso sette giorni assieme a Daniele Cacia, bomber assoluto dell'Hellas Verona a bordo della nave che ha ospitato la prima crociera del Verona. Ho conosciuto un ragazzo sensibile, buono, onesto. Mi sono appuntato mentalmente alcune notizie che Daniele mi ha fornito in alcune conversazioni amichevoli che ho avuto con lui. Mi piace condividerle con voi in questa sorta di alfabeto che altro non è che un escamotage per conoscerlo meglio.
A come amore o odio. E' la frase preferita da Daniele. La ripete sempre. Uno come me, dice, o si ama o si odia. E' il suo modo di presentarsi per spiegare che lui è uno vero che si deve accettare per quello che è. Con pregi e difetti.
B come serie B. E' la categoria dove Cacia ha espresso fino ad oggi tutto il suo potenziale. Per questo aspetta il prossimo campionato con grande attesa. Vuole dimostrare di essere da serie A.
C come carattere. Lo so che ho un carattere difficile. Sono fatto a modo mio. Se non sento attorno a me la fiducia, mi smonto subito.
D come destino. Infortuni a catena nei momenti più importanti della carriera non lo hanno piegato. Il mio sogno, spiega, è sempre stato quello di trovare una squadra in cui vincere un campionato e poter arrivare alla serie A. Finalmente ci sono riuscito.
E come emigrante. A 13 anni lascia la Calabria per iscriversi alla scuola calcio Gabetto, serbatoio del Torino. Una follia. Il papà e la famiglia lo appoggiano a costo di grandi sacrifici economici. Una lezione che Daniele non scorderà per tutta la vita.
F come Firenze. Il grande rimpianto. Va alla Fiorentina dopo un grave infortunio e non riesce a sfondare. Davanti a lui ci sono Pazzini, Osvaldo e Mutu. Nonostante questo riesce a segnare un gol importante in Uefa.
G come gol. Racconta Cacia: "Potrei dirvi che io non vivo per il gol. Ma non è vero. Per me è la cosa più importante. Sono un attaccante e un attaccante deve segnare. A fine stagione vado a vedere il rapporto tra le partite giocate e la media gol. Di solito ne segno uno ogni due gare che gioco. Se una società mi prende sa che tipo di giocatore sono. Se ne volete altri, che fanno un altro mestiere, rivolgetevi altrove".
H come Hotel. Sono la sua passione. A Daniele piace scegliere con cura i posti dove passare le vacanze. "Non mi faccio mancare niente" spiega "ma non amo buttare i soldi".
I come istinto. "Se ragiono sotto porta sbaglio" ammette Cacia che ricorda la rete sbagliata a Castellammare. "Mi devo affidare solo all'istinto. Per esempio, sempre a Castellammare, quel tocco di punta ad anticipare i difensori... Lì mica ci ho pensato...".
L come lavoro. "A volte passo per svogliato. Ho il mio modo di affrontare la settimana. Credo che un giocatore debba dare tutto in partita. Poi ci sono le eccezioni. Jorginho è uno che va a mille sempre. In allenamento e in partita. Io a volte... mi gestisco. Un allenatore deve essere bravo a capirmi".
M come mare. Quello calabrese è il suo preferito. Spiaggia e mare, mare e spiaggia. Cacia impazzisce per questa vacanza. E' andato alle Maldive. E' stato conquistato da Mykonos.
N come Niccolò. Cacia è un papà straordinario. Aiuta la moglie, cambia i pannolini, gioca con il figlio. Niccolò è la sua passione. E quando lo prende in braccio gli brillano gli occhi. Ne vuole almeno tre.
O come occasione. A Lecce, dopo tre giorni, si rese conto di aver sbagliato la scelta. "Non c'era feeling" ricorda. A Verona dopo tre giorni capì che era l'occasione della sua vita. "Ma com'è possibile che Verona non fosse in A?".
P come Piacenza. La città che lo ha adottato. A Piacenza ha preso casa. A Piacenza tornerà a vivere. E' la città che lo ha lanciato e che gli diede la grande chance dopo la scuola calcio. Gli sarà eternamente grato.
Q come quaquaraquà. Per Cacia sono insopportabili. Non gli piace chi parla a vanvera, magari dando giudizi senza conoscere.
R come Ringhio. Gattuso è calabrese come lui e l'anno scorso lo voleva al Sion. Per questo ora si parla di Palermo. Ma Daniele vuole restare a Verona. Anzi. Qui vuole finire la carriera. Al più presto si siederà al tavolo per parlare del prolungamento del contratto che scade a giugno 2014.
S come soldi. Importanti. Daniele sa il valore del denaro. "Non mi manca niente, ma non lo voglio buttare. Faccio investimenti oculati, cerco sempre di ricordare la lezione di mio padre e della mia famiglia".
T come tolleranza. Avere un rapporto con il mister basato sulla fiducia reciproca. "Se tu mi capisci" ripete Cacia "io ti ripago sempre. Devi però riuscire a capire i miei momenti no". Con Mandorlini si è trovato alla grande. Così come con Iachini. Gli è dispiaciuto non aver avuto un grande rapporto con Prandelli. "Ma forse anche lui stava attraversando un momento no...".
U come umore. Alto quando segna, basso quando non fa gol. "E' il mio limite, lo so" dice Daniele. "Dovrei essere più equilibrato".
V come Vanessa. Una bellissima ragazza, ma prima ancora compagna e mamma dolcissima. Ferma e severa è il punto di riferimento di Daniele.
Z come zitto. "Non mi piace parlarmi addosso. Per questo ho sempre fatto parlare i fatti. Non sono un ruffiano, magari qualcuno equivoca e passo per antipatico. Ma a me piace così. Del resto Cacia o si ama o si odia...>.