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CARDINALETTI: "ASCOLI PER ME E' IL CALCIO DELLE MARCHE"

CARDINALETTI: "ASCOLI PER ME E' IL CALCIO DELLE MARCHE"

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<Un ringraziamento a tutti. Ho conosciuto i consiglieri e ho espresso la mia soddisfazione per far parte di questo progetto>. Queste le prime parole di Andrea Cardinaletti targato Ascoli Picchio, dapprima come consulente poi a fine stagione da amministratore delegato. <Un presidente con le caratteristiche di Francesco Bellini non esiste -ha proseguito Cardinaletti- l’ho incontrato diverse volte assieme alla moglie Marisa. Anzi, l’ho cercato io: volevo capire e ci siamo intesi. Dobbiamo fare il massimo di quello che è possibile fare e l’intento è quello di creare un’armonia d’ambiente. Di solito quando in una struttura arriva un nuovo personaggio si pensa sempre che chi c’era prima abbia sbagliato. Non è così. Bellini si è rivolto a me non perché qualcosa non funzionasse ma per il desiderio di fare meglio. Gli obiettivi della squadra devono essere i nostri: dobbiamo salvarci>. Nel contratto di Cardinaletti, come ha spiegato Bellini, c’è infatti una clausola di rescissione nella nefasta ipotesi di retrocessione. Poi Cardinaletti si è raccontato: <Ascoli per me è il calcio delle Marche. Da piccolo mio padre mi portava al Del Duca da Jesi per vedere le partite. Per questo per me è come se fosse il Real Madrid, l’apice. Raccolgo a 58 anni una sfida nuova. Supervisore? Non mi piace questa definizione. Se il presidente fosse in Italia di me non ci sarebbe stato bisogno. Mi definirei un maestro d’orchestra>. Infine ha specificato gli obiettivi affidatigli da Bellini: <Una squadra di calcio è un’impresa dello sport e deve funzionare. Mi attiverò subito pure per il centro sportivo e lo stadio>. Per Cardinaletti contratto di due anni rinnovabili per altri due.
        

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