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PICCHIO MERCATO: NEL FINALE SI POTEVA FARE DI PIU'

PICCHIO MERCATO: NEL FINALE SI POTEVA FARE DI PIU'

La società era stata chiara: con gli arrivi di Martinho, Monachello e soprattutto Ganz il mercato di gennaio era da considerarsi già fatto all'80%. E in effetti lo sforzo finanziario era stato notevole. In programma solo piccoli ritocchi, come l'arrivo di Agazzi in cambio di Ragni. La sconfitta di Vercelli, soprattutto per come è venuta, ha però sparigliato le carte in tavola mettendo le cose in chiaro: c'era da fare almeno uno sforzo ulteriore e di peso per mettersi all'inseguimento della salvezza. Invece sono arrivati solo un giovane di belle speranze come Kanoute, appena 19 anni e che è stato impiegato molto poco a Pescara, e uno come Cherubin che invece di esperienza ne ha ma ha disputato solo un pugno di partite due stagioni addietro e nessuna in questa. Si tratta per di più di prestiti secchi, salvo diversi accordi verbali, per cui i due sono arrivati in bianconero a febbraio per andarsene a metà maggio. Poco più di tre mesi quindi: troppo pochi per ambientarsi, trovare una forma decente e forse anche pensare di correre il rischio di un infortunio per salvare una squadra che a breve non sarà più la tua.

Altro obiettivo mancato quello delle cessioni. Anche qui la società era stata chiara: bisognava sfoltire la rosa per permettere a Cosmi di lavorare nel modo migliore. Niente di tutto questo perché Florio, De Feo, Parlati e mettiamoci anche Pinto sono tutti rimasti in carico alla società bianconera mentre avrebbero avuto bisogno di giocare altrove.
        

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