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GASPARINI, QUEL DIAVOLO DI... ANGELO

GASPARINI, QUEL DIAVOLO DI... ANGELO

L’ha azzeccata ancora una volta quel diavolo di… Angelo. Parliamo dell’ex bianconero Angelo Gasparini, uno dei più forti stopper mai avuti dall’Ascoli Calcio che marcava (e spesso annullava) gente del calibro di Savoldi, Altobelli, dei gemelli del gol Pulici-Graziani e chi più ne ha, più ne metta. Dicevamo Gasparini. Chiamato in causa dall’Arena di Verona in qualità di doppio ex prima della sfida del Bentegodi aveva così risposto a Raffeele Tomelleri: “Verona e Ascoli? Io vorrei che finisse in parità, per quello che mi hanno dato”. E così è stato. Un marcatore grintoso che il buon G. B Fabbri, nell’Ascoli che arrivò al quarto posto in serie A nel torneo 79-80, se la manovra si inceppava mandava addirittura sulla fascia per crossare in mezzo. Un terreno inesplorato per lui. A 66 anni che scatteranno fra una settimana i lunghi capelli biondi non ci sono più, siamo quasi in zona pelata. Ma Gasparini ricorda ancora bene quella brutta storia di cocaina che visse proprio ad Ascoli: “Rifarei tutto, quell’esperienza sulla mia pelle mi è servita. Cinque anni lì, la parte più bella della mia carriera”. Nonostante tutto. Un lustro vissuto al Del Duca fra il 1978 e il 1983 condito da 134 partite in bianconero ed un unico gol al Como. Che resterà solo soletto in serie A. Forse proprio per quella parentesi buia adesso aiuta la comunità dei Lautari in un paese vicino a Brescia, fra vigneti e cavalli. Si occupa dei rapporti esterni, di pratiche burocratiche. Non più di centravanti da bloccare. A qualsiasi costo.
        

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