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Ascoli Calcio, società assente e muta

Ascoli Calcio, società assente e muta

Inizia la partita societaria: in vista un'estate calda

In tutte le società "normali" al termine dell'ultima giornata di campionato c'è qualche dirigente che si presenta in sala stampa commentando il campionato concluso e disegnando gli scenari per il prossimo. Questo non è successo in casa Ascoli Calcio ma è cosa che non meraviglia. Dopo la sconfitta interna col fanalino di coda Legnago, la nona addirittura del campionato al Del Duca, una vergogna, l'unico a metterci la faccia pur con tutti i suoi limiti è stato il tecnico Di Carlo. A dir la verità allo stadio c'era pure il presidente Neri, che si è limitato ad omaggiare Pasinato con una maglia personalizzata, ma si tratta di una carica praticamente burocratica non certo operativa e dalle nulle possibilità decisionali. Peraltro dopo l'incredibile intervista del 10 maggio 2024, giorno della retrocessione contro il Pisa, è meglio che Neri abbia evitato di parlare. Indiscutibile però che adesso inizia la partita societaria fra cessioni dell'Ascoli Calcio  previste da mesi, poi annunciate entro marzo, poi riviste al contrario a Pasqua e chissà quante ne vedremo ancora fra un bilancio societario non florido e le richieste dell'ex patron Massimo Pulcinelli ora formalmente sostituito da Alexia. La frattura con la tifoseria ascolana è netta e sembra insanabile, gli sviluppi imprevedibili. Un'estate calda è alle porte e una parte importante potrebbe e dovrebbe giocarla il sindaco Fioravanti, pur nel rispetto degli obblighi e vincoli istituzionali.