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GANZ: "AVREI DOVUTO SCEGLIERE L'ASCOLI SEI MESI FA"

GANZ: "AVREI DOVUTO SCEGLIERE L'ASCOLI SEI MESI FA"

Scusate il ritardo. Potrebbe dire così Simone Ganz che è stato presentato ufficialmente dall'Ascoli Picchio.

Ganz, al secondo tentativo Bellini ce l'ha fatta a portarla in bianconero...

"L'Ascoli è la società che mi ha voluto fortemente non solo sei mesi fa, ma anche ora e per questo ringrazio presidente e direttore. Hanno fatto per me un investimento importante, che mi carica di responsabilità: voglio dimostrare che non si sono sbagliati".

Perché l'estate scorsa aveva preferito il Pescara?

"Avevo parlato con l'allenatore che mi voleva a tutti i costi e ho fatto una scelta che non è stato affatto un rifiuto dell'Ascoli ma  solo legata a Zeman e al fatto che con lui gli attaccanti hanno sempre fatto bene. E' chiaro che è una decisione che, col senno di poi, non ripeterei: avrei dovuto scegliere l'Ascoli sei mesi fa".

Pentito di quella scelta?

"No, pentito no. Nel senso che ogni esperienza insegna qualcosa. Il mio rammarico è quello di non aver potuto dimostrare finora il mio valore. Però non mi va di parlare del passato o di persone che hanno creduto poco in me o che non si sono comportate bene nei miei confronti. Il mio spirito di riscatto sarà per questa città, per i tifosi che sabato sono stati fantastici e per la maglia bianconera".

Cosa le ha consigliato suo padre Maurizio?

"Mi è sempre vicino, ci sentiamo ogni giorno e così con mia madre. Parliamo dell'allenamento, della partita e mi confronto con lui sulle scelte che faccio: mi ha consigliato di venire all'Ascoli. Lo ha affrontato tante volte da avversario e mi ha detto che sarebbe stata la scelta giusta per rilanciarmi. E' normale che venga sempre paragonato a lui, questa è per me una cosa bellissima, non è mai stato un problema. Ma credo che avrò una carriera ed un percorso diversi. A 24 anni voglio essere me stesso".

I suoi idoli del calcio?

"Da piccolo guardavo sempre i gol di papà e li ricordo tutti a memoria. Debbo però dire che ho avuto la fortuna di allenarmi con uno come Ibrahimovic e ho avuto lui come punto di riferimento, un vero campione per costanza e mentalità. Oggi mi piace molto Icardi".

Ad Ascoli è molto atteso. Cosa si sente di promettere ai tifosi?

"L'importante è portare l'Ascoli alla salvezza e per questo spero di realizzare tante reti. Conosco le aspettative che esistono verso di me, la pressione però non mi pesa. Anzi, quando mi sento importante generalmente mi esprimo meglio. Ho sempre pensato che se non credi tu in te stesso e in quello che fai, non potranno crederci neanche gli altri".

Cosa le è mancato di più rimanendo fuori a Pescara?

"Giocare, vivere la partita. Ma non solo a Pescara, in parte anche la stagione precedente quando avevo davanti un bomber come Pazzini. Quando in campo mi diverto riesco ad esprimere tutto quello che ho dentro, la mia passione per il calcio. La cosa più bella è stata tornare  a giocare sabato scorso in uno stadio così, coi tifosi che ci hanno incitato fino alla fine".

Come si trova ad Ascoli?

"Ho preso casa in centro, come altri compagni, perché ho scelto di vivere la gente e la quotidianità. La città è molto bella e qui si vive di pane e calcio, in funzione della partita dell'Ascoli. Sono molto contento di essere arrivato qui".

Perché ha scelto il numero 23?

"Perché lo ha indossato papà, è il numero preferito del mio migliore amico e poi mi è sempre piaciuto".

Lo sa che a  Vercelli non si può già più sbagliare?

"Non ci nascondiamo, andiamo per vincere. Sarà una sfida tosta per noi ma anche per loro".
        

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