Michele Troiano è uno dei calciatori più esperti dell'Ascoli Calcio e si divide fra il ruolo di play in campo e quello di chioccia per i più giovani nello spogliatoio. Il centrocampista bianconero ha analizzato nel dettaglio il momento di forma della squadra senza perdere di vista la realtà, che si chiama Cremonese: "E' vero, stiamo vivendo un grandissimo momento di forma, siamo una buona squadra che è stata costruita per provare ad ambire ai play off, ma sappiamo bene che il campionato è molto lungo e questi discorsi vanno fatti a marzo, per ora dico che non si ritira nessun premio alla quinta giornata di campionato. Ho buone sensazioni, stiamo lavorando serenamente e con entusiasmo, ma dobbiamo predicare calma perché in Serie B in un attimo incappi in situazioni spiacevoli. Sappiamo che possiamo migliorare ancora tanto e questo ci fa essere fiduciosi.

Ogni squadra replica in campo la mentalità del proprio allenatore, Mister Zanetti ha portato grande entusiasmo e fame, i risultati sono sempre frutto del lavoro. Sì, in questa squadra sono tutti titolari, è il modo migliore per tenere vivo un gruppo, chi gioca meno sa che prima o poi avrà la sua occasione, questo fa essere positivi all'interno del gruppo e anche i risultati aiutano tanto. Finora il Mister in sette gare ufficiali ha utilizzato sette formazioni diverse perché sa di avere un gruppo di grande affidabilità, siamo un'ottima squadra, allestita molto bene, con concorrenza in ogni ruolo e questo aumenta l'intensità e la qualità degli allenamenti. Sta all'intelligenza di ciascuno capire che pensare a se stessi non porta da nessuna parte, è l'Ascoli che dev'essere protagonista, non il singolo. Nel mio ruolo ci sono tre play, ma sono grande e vaccinato per capire che la competizione fa solo bene. Quando do qualche consiglio ai più giovani esordisco sempre dicendo: "te lo dico perché io ho sbagliato molto più di te". E infatti l'esperienza è determinante in tutti i settori e in questi momenti si rischia di avere addosso una pressione eccessiva; i giovani sono emotivi  e il rischio è che si sentano appagati, ma per essere grandi bisogna disputare ottimi campionati interi e non cinque partite. Abbiamo giocatori in grado di risolvere le partite e dobbiamo metterli nelle condizioni ideali per farlo. Il nostro obiettivo ora si chiama Cremonese, una squadra forte, agguerrita, di categoria, esperta, allestita per vincere il campionato, ci aspetta una partita difficile, ma loro avranno di fronte il peggior avversario possibile in questo momento, trovano un Ascoli in salute e questo li spingerà naturalmente ad avere stimoli in più, magari venuti meno in altre partite. Noi dobbiamo affrontare ogni gara come la più importante.

Lasciando da parte l'Ascoli, penso che in generale Benevento ed Empoli stiano un gradino sopra le altre, anche Frosinone e Cremonese sono state costruite per salire di categoria, ma in questo momento hanno qualche difficoltà. Noi dovremo essere bravi a mantenere questo standard di prestazioni, non dobbiamo mai sentirci appagati perché perdere in questo momento punti per strada può essere determinante in futuro. Ad Ascoli il tifo è stato importante lo scorso anno in un momento di difficoltà, non oso immaginare cosa può diventare lo stadio in caso di altri risultati positivi. Uno stadio così mette in soggezione l'avversario e carica noi in campo, Ardemagni che va a fare il terzino è l'interpretazione di cosa possa portarti a fare la spinta del tifo.

Ninkovic? Abbiamo imparato a conoscerlo, ha un grande cuore, un piede fuori categoria, una mentalità vincente, vuole vincere anche le partitelle dell'allenamento. E quando si accorge che in una partita non ci stiamo riuscendo si arrabbia, ma finisce tutto dopo cinque minuti, è un ragazzo di cuore".