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VALLESI: "FUI PROPRIO IO A FARE ALL'ASCOLI IL NOME DI LANNI"

VALLESI: "FUI PROPRIO IO A FARE ALL'ASCOLI IL NOME DI LANNI"

Gilberto Vallesi, 53 anni, segue ormai da tanti campionati la preparazione specifica dei portieri bianconeri ed è stato uno dei pochi ad essere confermato dopo il passaggio del Picchio da Benigni a Bellini.

Vallesi, Ivan Lanni le ha dedicato le 100 presenze in bianconero. Che effetto fa?

"Per me è un piacere che un portiere come lui dedichi questo traguardo a me. Il merito è però suo: si è messo in discussione e ha avuto una crescita esponenziale".

Vero che lei è stato uno degli artefici del suo acquisto?

"Lo seguivo dal 2010, quando io ero a Carrara e lui a Pisa. Quindi lo conoscevo bene. All'Ascoli all'epoca c'era Russo che aveva fatto bene ma costava troppo. Così feci il nome di Lanni... C'era qualcosa da correggere ma aveva grosse potenzialità".

La sua più grande qualità?

"Riesce ad allungarsi tutto in una frazione infinitesimale di secondo. Pochi hanno questo pregio".

Dove può migliorare?

"Si può sempre crescere ma Ivan deve soprattutto consolidare quello che di positivo ha. Non è vero che il suo punto debole è l'uscita alta anche se ormai è stato etichettato così. Anche perché fu lui stesso a dirlo in una delle sue prime interviste ad Ascoli. Ma, ripeto, non è vero e quelle dichiarazioni furono una delle prime cose che gli rimproverai"

Può arrivare in serie A?

"Deve mantenere la continuità che sta avendo adesso. Ha fatto bene nei due anni precedenti ma questa è la sua stagione migliore. Ora Lanni è più motivato, si sente sicuro".

E para i rigori. Quanto merito c'è negli studi di Vallesi?

"I rigoristi non sempre tirano nello stesso angolo. Lo studio ti aiuta ma poi ci vuole anche fortuna. Chi calcia è sempre avvantaggiato rispetto al portiere".

Vallesi, parliamo degli altri portieri. Che ci dice di Ragni?

"Era istintivo. Molti tuffi e spettacolari. Ora è molto migliorato nella posizione in porta. Ho fiducia in lui. Se dovesse giocare lui sarei tranquillissimo".

Martinez?

"Lo alleniamo fino a giugno e poi vedremo. E' un ragazzo che ha qualità ma c'è anche Venditti da considerare".

E pure D'Egidio...

"Rientrerà con noi. Mi dispiace che abbia poco spazio a Matera. Però due partite di campionato le ha fatte bene e anche in Coppa Italia si è fatto trovare pronto. Sta maturando ma dovrebbe affrontare un vero campionato di Lega Pro".

Difficile allenare un gruppo di portieri quando si sa che il titolare è sempre uno?

"Dipende da quando sono chiari la società e l'allenatore. Magari mi è successo in passato quando c'erano Russo e Pazzagli ma proprio perché non c'era stata chiarezza. Ragni sa invece bene che ci sono delle gerarchie e gli altri devono essere comunque motivati. Se uno vuole migliorare c'è solo il lavoro".

Come va con Aglietti?

"C'è un buon rapporto. Il feeling con lui è lo stesso con tutti gli altri. Ci rispettiamo".

 

 
        

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