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FIORELLO AL VENTIDIO BASSO

FIORELLO AL VENTIDIO BASSO

E’tornato in città dopo 16 anni, ma stavolta non ha voluto commettere l’errore di quando fu protagonista in piazza del Popolo, e per due edizioni, del glorioso Festivalbar. Così, appena arrivato ad Ascoli per mettere in scena il suo nuovo spettacolo nei teatri, “L’Ora del Rosario”, il cui debutto è stato proprio previsto nel capoluogo piceno, Fiorello ha subito ha voluto effettuare un lungo giro in centro, incontrando abitanti, negozianti, turisti. Una volta incontrato tra una prova e l’altra della sua rentreè scenica, lo showman ha subito ricordato le altre esperienze professionali vissute in passato nello scenario del salotto cittadino. Nel 1994, quando fu chiamato d’urgenza a sostituire il presentatore del Festivalbar di allora, Claudio Cecchetto, ammalatosi di polmonite. E poi, sempre alla conduzione della manifestazione estiva di Vittorio Salvetti, quando d’ufficio fu designato ad essere mattatore accanto a Federica Panicucci dell’edizione del 1999. “La prima volta ero intento a condurre la trasmissione sul karaoke a Civitanova, quando mi chiamarono all’improvviso per affiancare Amadeus e Federica Panicucci” ha esordito l’artista siciliano del suo primo impatto con le Cento Torri, rammentando che in quella edizione, si celebrava il trentennale del Festivalbar.“ La seconda esperienza nella piazza ascolana fu invece con Alessia Marcuzzi, nella prima estate dopo la morte del patron Salvetti” ha aggiunto a proposito di quell’anno della kermesse, in cui lui ebbe molto successo con la sua canzone “Voglio vivere a colori”. “Ma io non sono mai stato un cantante” ha voluto ancora una volta sottolineare Fiorello, ricordando i tempi del karaoke in virtù del fatto che sta per riprendere la formula su Italia Uno il comico Angelo Pintus, oltre 20 anni dopo la prima edizione in tv. “Andare in onda all’ora del tg può funzionare, perché dopo essersi informata tutto il giorno a quel punto la gente vorrà solo distrarsi” ha aggiunto, ammettendo che di quei tempi ormai lontani gli è rimasta la voglia di sentire vicina la gente. “Nei teatri non è come i palazzetti: qui senti il respiro degli spettatori ed è importante ridurre le distanze con le persone che ti seguono” ha evidenziato, confessando di voler proseguire questa tourneè in provincia sino a maggio, toccando soprattutto il sud Italia.”Stamattina sono andato a trovare i lavoratori licenziati della Prysmian: era il minimo che potessi fare, perché dopo aver postato le foto scattate con loro, le agenzie nazionali hanno saputo e mostrato interesse alla vicenda” ha concluso, certo che questo sia l’unico modo per usare bene la popolarità raggiunta.

Filippo Ferretti
        

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