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"FRATTO_X" AL VENTIDIO BASSO

"FRATTO_X" AL VENTIDIO BASSO




"Fratto_X" mercoledì prossimo, 30 marzo, al teatro Ventidio Basso (fuori abbonamento) di  Flavia Mastrella e  Antonio Rezza
con Antonio Rezza
e con Ivan Bellavista
(mai) scritto da Antonio Rezza
habitat Flavia Mastrella
assistente alla creazione Massimo Camilli
luci Mattia Vigo
luci e tecnica Daria Grispino
organizzazione generale Stefania Saltarelli
produzione RezzaMastrella, La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello











Il telecomandato gira in cerchio: la spensieratezza non ha luogo. Entra la ferraglia con la pelle appesa. E con la voce forte. Si gira e se ne va. Urla da lontano parole piene d’eco. Torna e se ne va. L’eco ammutolisce. Un taxi perduto è un lamento mancato, disperazione in cerchio con autocritica fasulla, vittimismo di regime, modestia tiranna e tirannia del consueto. Tutto ciò che si assomiglia va al potere. E Rocco e Rita a fare uno il verso non dell’altro ma dell’uno. A imitar se stessi c’è sempre da imparare. Ma chi imita se stesso è la cancrena nell’orecchio di chi ascolta. E marcisce l’ambizione. L’ansia non è uno stato d’animo ma un errore posturale. Forma e demenza non viaggiano mai sole. Tra le dune di un deserto, uccelli migratori volano felici sulla testa di due uomini sereni, lievemente turbati dall’arroganza del potente di turno, essere antropomorfo con le braccia malformate dal compromesso elettorale. La cultura è fatta a pezzi da chi ama sceneggiare. E poi la voce di uno fa parlare l’altro che muove la bocca per sentito dire. E si lamenta del suo poco parlare con la voce che lo fa parlare. Litiga con la voce che lo tiene al mondo. Applausi a chi ha ben poco da inchinare. Rarefatta dalla santità, Rita da Cascia oltraggia la provenienza, si ama non per sentimento ma per residenza: siamo sotto un fratto che uccide, si muore per eccessiva semplificazione. Il lottatore di sumo desume che dedurre è un eccesso.

F.M. e A.R.


Fratto_X



 


        

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