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CHIESA DI SAN FRANCESCO, CONCERTO SINFONICO CORALE IN ONORE DI SANT'EMIDIO

CHIESA DI SAN FRANCESCO, CONCERTO SINFONICO CORALE IN ONORE DI SANT'EMIDIO

Venerdì 26, concerto sinfonico corale nella Chiesa di San Francesco di Ascoli Piceno.

Il brano che verrà eseguito è del compositore ascolano Clito Moderati, a tantissimi sconosciuto, dal titolo Solemn Vespers e pertanto vuole essere anche un omaggio per rendere lustro al nostro concittadino di cui non si conservano foto se non quella tratta dal giornale Vita Picena degli anni 40.

Il Coro Ventidio Basso è attualmente impegnato per 34 giorni a Pesaro, al Rossini Opera Festival, e in occasione del primo dei soli tre giorni di riposo su 34 giorni lavorativi lo dedicherà a onorare il Santo Patrono rientrando per alcune ore ad Ascoli Piceno. Anche i solisti sono coristi presenti al ROF.



Moderati Clito ma all’anagrafe Cleto (forse diminutivo di Anacleto).

Il nome Clito è stato sempre utilizzato da tutti, soprattutto dall’interessato; infatti così viene citato nella collana di Pietrzela Marco, I Musicisti Piceni tra il XVIII e il XXI Secolo oltre che in un certificato di Saverio Mercadante del Conservatorio di Napoli, sui suoi spartiti nonché in una sua lettera autografa indirizzata a Casa Ricordi. Si presumo che non amasse il suo vero nome.

Clito Moderati nasce ad Ascoli Piceno nel dicembre 1830 da una famiglia distinta e di idee patriottiche. Da giovane, dopo gli studi secondari, sentì la vocazione di dedicarsi totalmente alla musica e si iscrisse giovanissimo al Conservatorio di Napoli diretto da Saverio Mercadante dove iniziò lo studio del violino e rivelandosi anche un valente compositore. Successivamente si dedicò anche allo studio di contrappunto, composizione e canto con il maestro Guglielmo.

Nel 1848, allo scoppio della guerra contro l’Austria, a 18 anni si arruolò nelle file della 1^ Legione dei Volontari Romani che combatterono nel lombardo veneto: in quegli anni si dilettò a comporre ispirati inni patriottici. Terminata la 1^ guerra d’indipendenza, si stabilì a Firenze dove riprese gli studi musicali nella scuola di Pietro Romani; come violinista fu scritturato nell’Orchestra del Teatro della Pergola dove vi rimase per circa 10 anni, non trascurando lo studio della composizione sotto la guida del maestro Conti e del grande Rossini il quale lo raccomandò in una lettera diretta al Sig. Bandini, impresario della Pergola.

Ottenne un discreto successo con la sua prima opera lirica Gonzalvo di Huesca, melodramma in 4 atti su libretto di Gian Battista Canovai, rappresentata a novembre del 1855 al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno e successivamente al Teatro La Pergola di Firenze. Come concertatore e direttore d’orchestra riscosse molto successo nei teatri di Atene, Costantinopoli, Lisbona, Madrid, Amiens, Lille, Le Havre e Parigi dove strinse amicizie con artisti e letterati tra cui Victor Hugo e Alessandro Dumas padre. All’estero Moderati portò alto il nome di Ascoli e dell’Italia attraverso le sue opere teatrali e cameristiche e l’insegnamento del bel canto ai signori e fanciulle dell’alta società europea e americana. Durante i suoi numerosi soggiorni in Francia, Spagna, Portogallo, Cuba, Messico, Stati Uniti è stato protagonista degli eleganti salotti aristocratici e altoborghesi a cui era invitato.

Lascia ai posteri un’opera lirica, sei zarzuelas e tantissimi lavori vocali e strumentali per lo più di musica da camera di argomento profano. Nel 1872/73 durante la stagione lirica a L’Avana e a Città del Messico diresse 13 opere di autori italiani. Dopo la turnée si stabilì per alcuni anni a New York dove si affermò come validissimo maestro di canto e dalla sua scuola uscirono valorosi cantanti che gli dettero lustro e popolarità. Rifiutata l’offerta a recarsi a Cincinnati per l’insegnamento del canto, nel 1906 già in là negli anni fece ritorno in Italia, a Roma, dove dopo una breve malattia cessò di vivere a 77 anni il 19 febbraio 1907.

In tutte le brevi e rare visite ad Ascoli non mancò mai di dare concerti alla Società della Filarmonica con sue nuove composizioni.

Tutto l’archivio di Clito Moderati – le sue opere, lettere di insigni musicisti, letterati, artisti e uomini politici che ebbero rapporti di stima e di amicizia con il nostro illustre concittadino (Rossini, Tommaso Salvini, Adelaide Ristori, Re del Portogallo, Filippo Marchetti, Alessandro Dumas, Victor Hugo, ecc.) – era custodito dal dott. Leone Cardi di Ascoli Piceno che non si sa se ha donato alla Biblioteca del Comune come auspicato dal giornalista Riccardo Gabrielli.

Solemn Vespers

I Vespri sono salmi che si celebrano alla sera, solitamente all’imbrunire o prima di cena ed è una preghiera con la quale si vuole rendere grazie per il giorno appena trascorso rivolgendo una lode a Dio.

I salmi inseriti nella composizione di Clito Moderati sono 4:

- iniziano con la bellissima preghiera invocazione Domine, ad adiuvandum me festina - tratta da un versetto del Salmo (69,2) Signore affrettati, accorri in mio aiuto! e in essa c’è la richiesta fiduciosa del figlio al Padre, con un invito amorevole ad affrettarsi nell’accorrere in aiuto: sembra il richiamo di un bambino ad un genitore, per avere soccorso in una difficoltà;

- segue il Dixit Dominus (Salmo 110), le parole iniziali Disse il Signore che vengono cantate o recitate nei Vespri domenicali. Appartiene al gruppo dei salmi regali e riveste un’importanza particolare per la lettura messianica che ne è stata fatta e per la nuova interpretazione datane nel Nuovo Testamento;

- segue il Laudate Dominum (Salmo 116) che è forse il salmo più breve ma allo stesso il più teologicamente denso di tutto il libro dei salmi perché si invitano le genti, le nazioni a lodare, glorificare il Signore, per la sua bontà e per la sua verità;

- si conclude con il Magnificat che non è proprio un salmo ma un cantico che è collocato nel Vangelo secondo Luca nel Nuovo Testamento, quindi non al Libro dei Salmi che appartiene all’Antico Testamento. Nel Magnificat – che deriva dall’incipit latino Magnificat anima mea Dominum - Maria, in occasione dell’incontro con la cugina Elisabetta, ringrazia Dio per aver liberato il suo popolo quindi è un messaggio di fiducia: Signore, io ti magnifico e ti lodo perché mi hai fatto cristiano donandomi la salvezza per mezzo di tuo Figlio Gesù e di Maria quale sacro tempio. Tu mi dai la sicurezza e abito nella tua casa.
        

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