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Appignano del Tronto, il 31 dicembre la "Processione dell’anno Vecchio"

Appignano del Tronto, il 31 dicembre la "Processione dell’anno Vecchio"

Il centro storico di Appignano del Tronto diventa teatro della tradizionale Processione dell’anno vecchio: la tipica manifestazione appignanese che celebra le esequie del defunto anno e festeggia la nascita del nuovo.

Si inizia il 30 Dicembre, giorno della Veglia Funebre, con spettacoli, degustazioni, scenette, tra magia e superstizione, delirio e goliardia, l’indomabile dolore ed il calore dei partecipanti si avvolge come in un triste e commosso abbraccio attorno alla sontuosa Camera Ardente. 

Il giorno 31 Dicembre, sacro e profano si fondono in un curioso e goliardico corteo funebre formato da grotteschi personaggi e costumi simboleggianti i mesi dell’anno, i quali, accompagnati dalla banda strombazzante a tutto fiato una buffa arietta funebre, sfilano per le vie del paese portando sbiadite ghirlande e recitando arcaiche litanie. Le fiaccole della “compagnia Bonamorte” ed i lumini accesi lungo le rue rischiarano il passaggio del “Vescovo” che con una grossa e variopinta mitria in capo e voce stentorea, officia il funerale aspergendo di vino gli astanti. Segue il carro funebre sospinto dall’umano bue e asinello, che avvolto dall’allegria della folla procede a scossoni e sembra sfasciarsi ad ogni sobbalzo. Sul carro, giace la grande bara dell’Anno Vecchio che allo scoccare della mezzanotte verrà data alle fiamme nella piazza principale del paese dove tra fiaschi di vino e spettacoli di fuochi, si accoglierà festosamente la nascita del nuovo anno. Nel grande fuoco tutti i partecipanti butteranno le sventure, le avversità, la malasorte, insomma tutte le negatività che hanno caratterizzato il vecchio anno, liberando negli animi di ognuno la speranza per un anno migliore. Gli auguri si intrecceranno e si moltiplicheranno nella splendida cornice del centro storico di Appignano del Tronto, mentre del povero defunto, avviluppato dalle fiamme, non resterà che un cumulo di ceneri fumanti.

Percorso dei sette vizi capitali

Un goliardico viaggio attraverso le inclinazioni più profonde del comportamento e della morale umana. I simpatici peccatori in visita potranno qui svestirsi degli “abiti del male” e prepararsi per la purificazione.  Le scene che si sviluppano lungo il percorso rappresentano in forma allegorica i sette vizi capitali: Avarizia, Accidia, Superbia, Invidia, Lussuria, Ira, Gola.

Percorso Purificativo

Nel percorso si compie quell’attesa “pulizia” che prepara lo spirito ad un nuovo inizio. L’ultimo atto dovuto alla propria anima prima dell’ingresso nella Camera Ardente, per renderla finalmente degna di ambire alla speranza. “Omnia munda mundis”

Camera Ardente

L’itinerario che accompagna i visitatori tra le strette viuzze del paese, in un interminabile e suggestivo percorso, termina con la visita alla Camera Ardente, dove i graditi ospiti potranno assistere allo struggente pianto delle comari, il canto delle antiche litanie ed infine, per la chiusura della Veglia, all’estrema unzione e benedizione a vino cotto. Sarà inoltre qui possibile compiere lo scaramantico “rito dell’oliva”, il cui nocciolo, a simbolo di tutto ciò che di negativo ha caratterizzato il vecchio anno, verrà gettato all’ interno della bara del vecchio morente e bruciato con essa alla mezzanotte del 31 dicembre, liberando le speranze per un anno migliore.

Gli Alchimisti

In un’atmosfera incantata, gli alchimisti diventano artisti della consolazione, creando cocktail magici per alleviare il dolore della perdita. Durante una serata straordinaria, i partecipanti al corteo sperimentano pozioni rilassanti, mescolate abilmente per dissipare la malinconia. Dietro al bancone, gli alchimisti trasformano ingredienti misteriosi in bevande curative, opere d’arte alchemiche destinate a portare un sorriso anche nei momenti più bui. L’aria è impregnata di fragranze avvolgenti di erbe e essenze magiche, offrendo un delicato sollievo ai cuori afflitti. In un angolo speciale, gli alchimisti lavorano con impegno per offrire un tocco di consolazione attraverso le loro bevande lenitive