AFS Agenzia FotoSpot

SESTIERE PORTA MAGGIORE, MOSTRA "TESAURUS ABSCONDITUS EST IN HOC LOCO”

SESTIERE PORTA MAGGIORE, MOSTRA "TESAURUS ABSCONDITUS EST IN HOC LOCO”

“Il sestiere di Porta Maggiore ed i suoi tesori”

Spazi esterni Casa del Capitano – Forte Malatesta

Fino al 10 Agosto -  ore 20.00 / 23.00  -  Ingresso Libero

La mostra rientra nel progetto Sestiere 2.0 – Attività 4 Ritrovarsi – realizzato insieme alla FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI ASCOLI PICENO

E che festa sia anche con una nuova mostra allestita dal Sestere di Porta Maggiore.

La mostra “TESAURUS ABSCONDITUS EST IN HOC LOCO” si propone di svelare il tesoro di spazi urbani, ponti, monumenti, “nascosti” come in uno scrigno, nell’area di città su cui insiste il sestiere di Porta Maggiore; al contempo vuole rappresentare un tributo al denso valore storico, architettonico ed urbanistico che caratterizza così peculiarmente il sestiere nero-verde per far “ri-conoscere” e valorizzare il patrimonio di questa porzione di città.

Il titolo della mostra è ispirato dall’iscrizione latina che campeggia sul portale rinascimentale della chiesa di Santa Maria del Lago, nelle immediate vicinanze degli spazi occupati dai sestieranti nelle varie attività che si svolgono, specie nel periodo estivo, in prossimità dell’ingresso del Forte Malatesta.

Infatti, tra architrave e cornice della porta rinascimentale della chiesa inglobata tra le severe strutture del forte Malatesta, corre un’iscrizione che ben introduceva allo spazio sacro a pianta dodecagonale della stessa chiesa: “TESAURUS ABSCONDITUS EST IN HOC LOCO”.

Una sorta di invito che oggi viene ereditato dal Sestiere di Porta Maggiore con questa nuova iniziativa di scoperta e valorizzazione dei suoi luoghi/tesori.

La mostra curata dall’arch. Paola Antonini nasce sulla spinta del Sestiere che vanta, da sempre, una serie di iniziative in ambito sociale, culturale, ricreativo, culinario, sportivo intese a valorizzare storia, arte, cultura e dinamiche sociali locali.

L’esposizione è costituita da una serie di pannelli che, in questa prima edizione al primo anno di allestimento, prende in considerazione spazi e monumenti che costituiscono vere e proprie emergenze architettoniche ed urbane importanti non solo per il sestiere ma per l’intera città: il forte Malatesta, il ponte di Cecco, il Ponte Maggiore, i giardini pubblici.

L’iniziativa è concepita per accrescersi di anno in anno, ovvero destinata ad espandersi e svilupparsi negli anni a venire, illustrando “tesori” anche al di là della parte più propriamente antica del quartiere, per arrivare a coinvolgere via via i nuovi e poi più recenti insediamenti novecenteschi: da piazza Immacolata al quartiere di Monticelli.

Nelle edizioni successive si porrà l’attenzione quindi sulle chiese, sulle fontane, sulle ville in stile Liberty, sugli insediamenti industriali, sulle piazze, sulle scuole e sulle attrezzature sportive che sono presenti nel territorio del Sestiere.

Porta Maggiore ed il suo Sestiere sono fortemente legati ai luoghi in mostra, luoghi dove sono cresciuti, dove abitano od hanno abitato, luoghi che contribuiscono a mantenere comunque saldo il senso di appartenenza ad un territorio che la mostra darà occasione di conoscere meglio, riconoscere come luogo di memoria, parte importante della storia della città di Ascoli Piceno.

La vita di sestiere che si snoda tra gare quintanare, allenamenti estenuanti degli sbandieratori, prove dei musici, esercizi coreografici, riunioni, incontri conviviali, esperienze sportive, confronti e dibattiti sulla vita del sestiere, non poteva non essere attenta anche all’aspetto culturale di educazione delle nuove generazioni, che si aggregano intorno a queste manifestazioni quintanare, al rispetto dei beni monumentali del territorio.

Scopo ulteriore di questa iniziativa espositiva è dunque quella di arrivare a guardare con maggiore consapevolezza i vari monumenti che costituiscono la stupenda cornice entro cui si svolgono le varie iniziative quintanare. Questo senza trascurare, ad esempio, l’impegno che, negli anni, il Sestiere sta mettendo per far conoscere i luoghi di Sant’Emidio, con specifiche iniziative di “visita” e studio, per riscoprire la Chiesa del Carmine come centrale nelle dinamiche delle relazioni di sestiere, la stessa sede di Via delle Terme come provocazione agli incontri diretti e personali, spegnendo tv e giochi al computer.

Avere la sede del sestiere nero/verde a ridosso del severo Forte Malatesta, attraversare il superbo ponte di Porta Maggiore ed osservare il curioso ponte di Cecco, godere della vista dell’abside medievale della chiesa di S. Vittore e la facciata della chiesa del Carmine lambite entrambe da gradevoli giardini pubblici è godere di una bellezza senza tempo che merita di essere conosciuta, apprezzata, rispettata, tutelata e valorizzata da tutti.
        

Categorie e Argomenti