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HOTEL GUIDEROCCHI, MINGHI PRESENTA "LA BUSSOLA E IL CUORE" (FOTOGALLERY)

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Cinquant’anni di carriera vissuti attraverso la musica, tra canzoni, emozioni, collaborazioni e un grande amore con il pubblico. <Cinque decenni in cui sono state tante partenze> ha esordito Amedeo Minghi, protagonista a “Palazzo Guiderocchi” di un incontro volto a presentare in occasione di un simile, speciale anniversario l’uscita di un triplo album, intitolato “La bussola e il cuore” e di un tour, che il 31 gennaio partirà da Milano. Le mille partenze di cui fa riferimento sono quelle che hanno caratterizzato il suo percorso professionale, iniziato nel 1966 alla gara tv “Scala Reale” e poi proseguite con la fase romana nei settanta (Schola Cantorum, Vianella), per approdare al clamoroso successo di “1950”, una delle canzoni più belle e importanti del decennio degli’80, con cui il suo sodalizio con Gaio Chiocchio arrivò al culmine.< Vorrei tanto organizzare un premio dedicato a Chiocchio, uno dei maggiori poeti della musica italiana e prima o poi ci riuscirò> ha detto Minghi in occasione dell’incontro ascolano a proposito dello sfortunato compositore, scomparso a soli 42 anni. Sfogliando le pagine del suo recente progetto discografico, già in classifica e costituto da 40 brani tra inediti, rivisitazioni di hit e canzoni della fede, non possono non saltare agli occhi alcuni degli incontri in musica più rappresentativi della sua vita professionale: da quelli con le firme prestigiose di Franco Califano e Pasquale Panella, al connubio artistico con Mietta. <Una ragazza di enorme talento che aveva già partecipato senza successo a Sanremo, ma che l’anno dopo con il mio brano “Canzoni” folgorò la platea e la giuria> ha raccontato Minghi della cantante tarantina, poi con lui divenuta partner in uno dei duetti più celebri della storia del Festival, grazie a “Vattene Amore”. Amedeo Minghi, che ha descritto più volte il suo percorso di fede e la devozione nei confronti di Papa Giovanni Paolo II attraverso vari brani, a partire da “Un uomo venuto da lontano”, nel corso dell’incontro ascolano ha parlato molto delle Marche, regione a cui è molto legato. <In questa regione mi sono esibito ovunque e qui ho un pubblico che mi segue da sempre> ha dichiarato l’interprete di pezzi storici della canzone di casa nostra, come “La Vita Mia” e “I ricordi del cuore””, ricordando i suoi concerti nei teatri marchigiani tenuti negli anni, da Cingoli a Macerata. <Adesso mi aspetto di esibirmi al Ventidio Basso: l’ultima volta era nella meravigliosa piazza del Popolo ma è accaduto troppo tempo fa, nel 1992> ha concluso l’artista, rivolgendosi alla città di Ascoli, affinchè presto possa nascere nelle Cento Torri una nuova opportunità per un concerto dal vivo .

Filippo Ferretti
        

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