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CONFARTIGIANATO ESTETISTE E BENESSERE: "RIAPRIRE PRIMA POSSIBILE"

CONFARTIGIANATO ESTETISTE E BENESSERE: "RIAPRIRE PRIMA POSSIBILE"

Le imprese del settore benessere sono state le prime a chiedere la chiusura delle loro attività per di preservare la salute dei loro operatori e clienti, ma il blocco prolungato degli esercizi le  sta mettendo a dura prova.

“Le nostre imprese stanno vivendo una situazione di estrema criticità ed incertezza legata alla riapertura, data la specificità della propria attività, che presuppone, nell’emergenza sanitaria attuale, il rispetto delle condizioni di igiene e di sicurezza nei trattamenti di bellezza, ed al tempo stesso l’esigenza di tamponare il disagio economico ad essa collegato. Abbiamo affitti, mutui, contributi e dipendenti da pagare, e la chiusura è per noi senza dubbio deleteria, ora la nostra necessità è riaprire quanto prima ovviamente nel rispetto delle condizioni igienico sanitarie che garantiscano la salute nostra, quella dei nostri collaboratori e dei nostri clienti” afferma Rosetta Buldorini, Presidente Interprovinciale Confartigianato Estetiste.

Sulla stessa lunghezza d'onda Eleonora D’Angelantonio, responsabile Benessere Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo: “Confartigianato Benessere in rappresentanza delle oltre 1.000 partite iva associate nelle tre province, ritiene necessario che le imprese regolari del settore siano in condizioni di sostenere una riorganizzazione delle attività e una parziale rimodulazione delle modalità di erogazione dei servizi stessi, che consenta di operare in sicurezza, tutelando la salute dei clienti, dei dipendenti e degli stessi imprenditori. A questo proposito abbiamo approvato e inoltrato alla Regione Marche un documento di proposte per consentire la riapertura delle imprese di acconciatura e dei centri estetici, che prevede misure comuni per entrambe le attività ed alcuni accorgimenti specifici per ciascuna categoria, sia di carattere igienico-sanitario che vadano ad integrare le stringenti disposizioni in materia, rispettate già dagli operatori in ossequio delle leggi di settore e dei Regolamenti regionali/comunali, sia di carattere organizzativo. Poiché il settore dovrà infatti fare i conti con le restrizioni degli accessi, una delle nostre priorità è che le condizioni per la riapertura siano modulate in base alle tipologie dei saloni e dei centri, tenendo conto delle diversità degli spazi e delle strutture organizzative, così da poter assicurare il rispetto di igiene e sicurezza e organizzare in maniera opportuna il personale dipendente”.
        

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