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NOTA DEI DISOCCUPATI PICENI SU DELOCALIZZAZIONE E CONTRIBUTI

NOTA DEI DISOCCUPATI PICENI SU DELOCALIZZAZIONE E CONTRIBUTI

Disoccupati Piceni: Delocalizzazione, le aziende prima di abbandonare il territorio, devono pagare i contributi per tutti i lavoratori over45 che saranno licenziati perché difficilmente, in questo territorio, riusciranno a trovare un nuovo lavoro.

Spesso incontriamo, persone che sono di passaggio nel nostro territorio, le quali apprendono con meraviglia che dietro "alle mille luci sfavillanti del lungomare, si nasconde una realtà di grande difficoltà per molte famiglie, causate dal perdurare di una grave crisi economica, mai risolta e dalle numerose delocalizzazioni." Il decreto-dignità approvato dal Consiglio dei Ministri cerca timidamente di contrastare le delocalizzazioni. Oramai, "i tempi sono maturi", si deve cambiare paradigma. Le aziende devono essere un "motore di ricchezza per tutto il territorio e le famiglie." Se lo Stato offre fondi pubblici a una società, è chiaro che i rappresentanti dello Stato, devono sedere accanto all’imprenditore, per verificare, il corretto uso ed investimento di questi fondi, come farebbe qualsiasi privato che offre denaro ad un altro privato. Questo decreto prevede delle sanzioni che sono ridicole, perché se l’impresa riceve l’aiuto economico, e decide di fallire, come si può pretendere di ricuperare i fondi pubblici investiti in un’ azienda fatta volutamente fallire? Serve coinvolgere direttamente le amministrazioni locali, provinciali e regionali, che dovranno verificare direttamente il buon esito dell’investimento economico pubblico, sul territorio, fatto per garantire la ricchezza e il benessere di tutti cittadini.

Noi "Disoccupati Piceni", che abbiamo vissuto e stiamo vivendo le conseguenze delle delocalizzazioni, chiediamo di imporre alle aziende, prima che abbondonino il territorio, il pagamento all’Inps, dei contributi mancanti per raggiungere la pensione, a tutti i lavoratori over45 che saranno licenziati, perché a questa età, qui nel Piceno difficilmente si trova un nuovo lavoro.

Ribadiamo, per l’ennesima volta, il nostro concetto, tra altro esposto più volte anche in Regione.

Per garantire l’uso corretto delle risorse pubbliche investite, lo Stato o la Regione devono pretendere, che i rappresentanti del territorio, in cui è presente lo stabilimento (Comune e Regione), insieme ai rappresentanti dei lavoratori, devono sedere nel consiglio d’amministrazione aziendale e partecipare in maniera attiva alle decisioni, come già da anni, si fa in diverse nazioni, del nord dell’Europa.

Le imprese devono essere un "motore di ricchezza per tutto il territorio e le famiglie." Le aziende che ricevono risorse Statali, devono essere "ancorate" al territorio, i macchinari acquistati con i fondi Statali, che paghiamo con le nostre tasse, non possono più essere delocalizzati. Non è più tollerabile, che i lavoratori siano sempre gli ultimi a essere informati sulla chiusura aziendale, e i primi a pagare sulle loro vite, errori o speculazioni fatte dai manager.

L’azienda deve essere un patrimonio condiviso. Nel mondo oggi globale, a maggiore ragione, l’impresa deve essere partecipata da tutto il territorio, lavoratori, Comune e Regione. Il concetto di azienda famigliare è ormai obsoleto, non possiamo pensare che un'unica famiglia, possa decidere il futuro o il benessere di un intero territorio. Spesso, le società hanno delocalizzato pur avendo buoni utili.

Chi meglio dei lavoratori, possono fare i garanti e i controllori del corretto utilizzo dei fondi pubblici elargiti alle aziende. I Lavoratori, il Comune e la Regione devono diventare parte attiva per il controllo delle risorse investite sul territorio. Sono concetti semplici, serve solo la reale volontà di volere cambiare questa situazione.

Questi giorni, abbiamo inviato un’ennesima email a tutti gli Onorevoli eletti, per conoscere quali priorità, quali provvedimenti intendono portare avanti per le Marche e se il Piceno è presente nelle loro agende di lavoro. Nel Piceno ci sono circa 30 mila disoccupati. Chiediamo l’intervento del ministro Di Maio.

Chiediamo a tutti i disoccupati over45 di chiamare, Uniti saremo più forti, per rivendicare i nostri diritti. Per Chi vuole entrare nel gruppo, è possibile inviare un messaggio WhatsApp 334 7555 410, è possibile seguire le nostre iniziative anche su facebook e YouTube, basta cliccare "Disoccupati Piceni", ed essere informati sulle prossimi incontri.

Disoccupati Piceni
        

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