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L'UGL NON FIRMA L'ACCORDO CON LA MANULI

L'UGL NON FIRMA L'ACCORDO CON LA MANULI

LA UGL NON HA FIRMATO IN REGIONE “L’ACCORDO” CON LA MANULI UNA CATTIVA MANIPOLAZIONE DELLA VERITA’ “LA CHICCA” DEL CONFERIMENTO DEL RAMO D’AZIENDA UNA SCONFITTA PER IL TERRITORIO


56 licenziamenti, di cui 45 debbono manifestare volontarietà entro il 01/12/2015.

Se i volontari risulteranno da 1 a 44 decide la MANULI; può scegliere di licenziare 56 lavoratori o, decadendo di fatto l’ipotesi di accordo, licenziare tutti e 99 i lavoratori. La MANULI è stata messa nella condizione di avere mani libere e decidere quello che vuole.

La Società denominata “MANULI HYDRAULICS ITALIA SRL” cui verrà conferito il ramo d’azienda e che coinvolgerà i 97 restanti lavoratori di Ascoli Piceno (esclusi 56 licenziati) presenterà al Ministero del Lavoro la richiesta di CIGS per riorganizzazione aziendale, per 12 mesi, ad iniziare dal 30/12/2015.

L’incentivo all’esodo è così definito: zero euro per i 10 lavoratori che accetteranno il contratto a tempo determinato alla PFIZER con prospettiva che venga trasformato a tempo indeterminato (rimane una salvaguardia parziale ed economica nel caso non si attivi la trasformazione a tempo indeterminato); 18.000 euro lordi ai 4 lavoratori che accetteranno di essere assunti dalla società cooperativa Leone Sicurezza; 500 euro al mese, per ogni mese di mobilità maturato ai 5 lavoratori che andranno in pensione.

I restanti 37 lavoratori avranno un incentivo all’esodo di 30 mensilità; attenzione la mensilità non viene calcolata sul salario di fatto del mese (con turni , indennità, scatti di anzianità e quant’altro) ma la mensilità viene rapportata ad un salario tabellare, sicuramente molto meno del salario di fatto; un meccanismo che ridimensiona la cifra economica ufficiosamente in circolazione.

La nuova società denominata “MANULI HYDRAULICS ITALIA SRL” in caso di eventuali nuove assunzioni “valuterà la possibilità” di “ considerare le professionalità dei lavoratori già collocati in mobilità”; quindi no al diritto di precedenza; chi va fuori non rientra.

La MANULI ha altresì preteso nell’accordo di specificare (non previsto dalla Legge ex art. 5 - 223/91) che per il criterio dei carichi familiari sarà considerato il criterio di cui al vigente TUIR.

Un testo assolutamente blindato a favore della MANULI e devastante per i lavoratori costretti a votare e decidere sotto ricatti incrociati . Francamente rimaniamo basiti di come si possa firmare una ipotesi di accordo che consente alla MANULI di licenziare 56 lavoratori ed oltre tutto di brandirla nella più devastante discrezionalità.

La MANULI ha condotto tutta la trattativa con un forte approccio legale; l’assistenza continua di un Avvocato. La cattiva, inaccettabile, penalizzante per i lavoratori, materia di questo accordo risente plasticamente di questo piano “giuridico” assolutamente incontrastato.

Non vogliamo dare giudizi netti ma quello che si è consumato in Regione nella giornata di Venerdì 20/11/2015 non ha precedenti.

La Regione Marche non è esistita; ha svolto un ruolo notarile ed ha messo una firma su un “accordo” cui altre Regioni si sarebbero ribellate di firmare.

Il territorio Piceno ancora sotto scacco; disoccupati in più e mancanza di antidoti reattivi.

SEGRETERIA PROVINCIALE UGL
        

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