AFS Agenzia FotoSpot

EMERGENZA COVID-19, DISOCCUPATI PICENI: "PROVVEDIMENTI ANCORA INSUFFICIENTI"

EMERGENZA COVID-19, DISOCCUPATI PICENI: "PROVVEDIMENTI ANCORA INSUFFICIENTI"

DISOCCUPATI PICENI: <L’emergenza del “Coronavirus”, ha messo in luce tante situazioni che erano già al limite,
come la sanità e la fragilità della nostra economia. Dopo l’epidemia servirà rivedere un nuovo
modello di società, più equilibrato e basato sulla redistribuzione del lavoro e della ricchezza.
Con il nuovo decreto “Cura Italia”, si è visto sicuramente uno sforzo superiore, per limitare gli
effetti negativi della crisi economica, ulteriormente aggravata in questi ultimi mesi. Provvedimento
ancora insufficiente perché rimangono esclusi “gli ultimi”, come molti disoccupati over50.
Il decreto ha sicuramente cercato di limitare i danni, alle imprese e ai loro dipendenti, ma non si
è tenuto conto delle migliaia di lavoratori che avevano già perso da anni il lavoro. Sarebbe stato
utile, autorizzare, per tutti i cittadini, lavoratori e anche per i disoccupati già da parecchi anni, una
moratoria per ogni tipo di pagamenti e prestiti personali, e concedere inoltre un’indennità di
600 euro (una tantum) anche per i disoccupati esclusi dal reddito di cittadinanza, copiando il
provvedimento delle partite iva. Nessun cittadino si dovrebbe sentire emarginato.
Ci rammarichiamo che molti dei nostri onorevoli nazionali ed europei, e pure alcune parti
sociali, non hanno ancora capito che cosa significa vivere senza un lavoro e un redito stabile, in
un’area di crisi industriale complessa terremotata. Significa, vivere e dovere cercare
un’occupazione, in un area dove il 70% delle grandi imprese hanno delocalizzato, significa che oltre
a mancare il lavoro, manca il minimo per vivere dignitosamente. L’area, di crisi complessa
industriale evidenza chiaramente il fallimento della Politica e dell’imprenditoria. Considerando,
che viviamo in un’area di crisi complessa industriale, e ricordiamo anche in un’area colpita da un
devastante terremoto, ci aspettavamo un capitolo riservato per queste territori, per chi è rimasto da
anni senza occupazione ed esclusi anche dal reddito di cittadinanza. Continuiamo a essere
“invisibili”, perché non abbiamo una rappresentanza politica e sindacale.
Avevamo chiesto di esaminare la situazione in base all’età del disoccupato involontario residenti
nelle “aree di crisi complesse industriali terremotate”, suggerendo ad esempio l’anticipo
pensionistico, il salvagente civico oppure l’assicurazione civica.
Ci auguriamo, e siamo disponibili anche a un confronto, considerando che il prossimo mese, ci
sarà la probabile revisione di questo decreto, per risolvere queste situazioni. Ci appelliamo
nuovamente ai nostri parlamentari, nazionali ed europei, per velocizzare provvedimenti per aiutare
questo il territorio. Finita l’emergenza, sarà importante rivedere tutto il sistema economico, e
porre “l’essere umano” al centro dell’economia. Sarà il momento per rivedere alcuni pilastri del
Paese, per ridistribuire il lavoro e la ricchezza.
Il gruppo “Disoccupati piceni” è sempre a disposizione per dare soluzioni. Per informazioni, chiamare o
inviare un messaggio, al numero WhatsApp 334 7555 410. Chi vuole seguirci siamo anche su Facebook,
basta cliccare “Disoccupati Piceni”, ed essere informati sulle prossime iniziative.>
        

Categorie e Argomenti