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Gli USA amano il made in Marche, iniziative per le aziende della moda

Gli USA amano il made in Marche, iniziative per le aziende della moda

OBIETTIVO USA. SEMINARI E FIERE PER LE AZIENDE DELLA MODA


Gli Stati Uniti amano il made in Marche, ma il 47% delle scarpe le scelgono online
Santori, presidente Svem: “Ecco come arrivare pronti a Las Vegas e Atlanta”
Gli Stati Uniti sono un mercato complesso e diversificato: ogni Stato ha personali tendenze e clima,
ha target differenti per prezzo e modelli. Per questo, l’ingresso delle imprese deve essere ragionato e
accompagnato, passo dopo passo.
Il progetto ‘Calzature/pelletteria Usa 2023’ è entrato nel vivo. Il direttore dell’ICE di New York,
Antonio Laspina, ha permesso alle 27 aziende partecipanti di comprendere le basi per un’azione
efficace. Il fatto che abbiamo aderito così tante imprese della moda rafforza la volontà della Regione
Marche, e dell’assessore Andrea Maria Antonini, con cui stiamo predisponendo la miglior strategia.
Seminari, nel piano di avvicinamento all’America, ma anche fiere fisiche. Due quelle inserite nel
calendario della Regione: la prima, ‘Project Magic’ si tiene a Las Vegas dal 7 al 9 agosto, in
contemporanea alla Magic Market Week che è considerato il più importante appuntamento di moda
negli Stati Uniti, con oltre 1800 partecipanti da tutto il mondo. La seconda è invece l’Atlanta Shoe
Market, dal 12 al 14 agosto, anche questa destinata a calzature e pelletteria.
Grazie al ‘Progetto Usa 2023’ le imprese aderenti ci arriveranno preparate. Il mercato americano è
enorme, 330milioni di potenziali clienti. Per raggiungerli però servono importanti investimenti in
marketing, perché il marchio deve essere conosciuto. Un conto è la griffe, un altro il brand che deve
qualificarsi per tipologia di prodotto prezzo, o storia.
Uno dei consigli emersi durante l’incontro con l’Ice è che le aziende devono farsi trovare pronte anche
a livello di e-commerce, il 47% delle scarpe viene comprato online. Da qui la necessità di
organizzarsi, visto che in America dove il desiderio di calzature made in Marche è in continua
crescita, il 2022 si è chiuso con un aumento di export superiore al 30%. Del mondo online fanno parte
anche i marketplace, uno dei principali è Faire che da due anni si è aperto alle aziende di tutto il
mondo: le prime 13mila hanno venduto 35milioni di prodotti, dall’abbigliamento alle bevande.
Le previsioni dell’Ice per il mercato americano nel settore calzature mostrano una crescita maggiore
dell’intero comparto moda. Nel 2023 si parla di un +14% rispetto al +11% della moda e così anche
nel 2025 quando la crescita sarà del 3% conto il 2%. Piacciono ovviamente le sneakers, che
continueranno a crescere come quota di mercato almeno per i prossimi tre anni. Ma c’è un 39% di
mercato che cerca scarpe da uomo e da donna non sportive. Gli Usa importano la maggior parte di
calzature da Cina e Vietnam, l’Italia vale il 7%, quindi ha ampi margini di manovra.
Ci sono poi alcune parole chiave da tenere ben presenti quando si lavora con gli Stati Uniti:
environmental e social sustainability, durability, recycable, inclusion. Sono valori che qualificano la
produzione e spingono il cliente, soprattutto tra i millennial e la generazione Z, a pagare anche
qualcosa in più.
Tanto da spere quindi. E grazie al Progetto Usa e ai vari incontri, il prossimo è in programma il 29
marzo con Bill Clark, President, National Shoe Travelers Association, che analizzerà il ruolo degli
agenti e il rapporto con i rivenditori americani, le 27 aziende coinvolte si faranno trovare certamente
pronte.
Andrea Santori – Presidente Svem