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MONTEMONACO, PROGETTO "CARNI DELLA MONTAGNA"

MONTEMONACO, PROGETTO "CARNI DELLA MONTAGNA"

Porre sul mercato carne di suini allevati allo stato brado e di cinghiali, creando opportunità di remunerazione per i cacciatori, così da limitare il numero di ungulati nel territorio e dare possibilità di guadagno con nuovi posti di lavoro nelle zone terremotate a Montemonaco. Sono gli obiettivi del progetto che mette in rete gli allevatori di Montemonaco, Comune nel cratere sismico, partendo dall'allevamento degli animali, passando per la macellazione e la trasformazione delle carni, per arrivare alla commercializzazione non solo nello stabilimento di produzione già acquistato dal Comune ma anche in un punto vendita ad Amandola. Il progetto "Carni della Montagna" è stato presentato in una conferenza stampa presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno che lo ha inserito nel #masterplanterremoto. "Sono diciassette i soci fondatori - ha detto il presidente di 'Carni di Montagna' Tommaso Fabbrizi -  vogliamo portare sul mercato prodotti di qualità che nel caso dei suini può essere garantita solo dall'allevamento di questi animali allo stato brado. Venderemo nello spaccio aziendale e ad Amandola carne fresca e prodotti derivati, come salumi, salsicce". "Lo stabilimento a Montemonaco ha un'area esterna di 5.000 mq e, poiché non c'è la possibilità di fare ristorazione, lo doteremo di fornacelle che permetteranno agli acquirenti, ai turisti, di cucinare da soli i prodotti che acquisteranno" ha annunciato il sindaco di Montemonaco Onorato Corbelli. "La perdita di popolazione è uno degli aspetti che cerchiamo di arginare con questo tipo di progetti. Si tratta di economia circolare. Siamo certi che avremo riscontri importanti già a breve termine" ha commentato il vice presidente della Fondazione Carisap, Raniero Viviani.
        

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