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RSU ASUR, LETTERA APERTA DI PAOLO GRASSI ALLA REGIONE SULL'OBBLIGO RIEQUILIBRIO FONDI

RSU ASUR, LETTERA APERTA DI PAOLO GRASSI ALLA REGIONE SULL'OBBLIGO RIEQUILIBRIO FONDI

Al Presidente
Giunta Regione Marche
Dott. Francesco Acquaroli
All’Assessore Regionale al Bilancio
Avv. Guido Castelli
All’Assessore Regionale alla Sanità
Dott. Filippo Saltamartini
Al Direttore Generale ASUR
Dott.ssa Nadia Storti
Al Direttore Amministrativo ASUR
Dott. Pierluigi Gigliucci
ANCONA

Oggetto: art. 8, comma 1 Legge Regionale n. 8 del 21/03/2017 – OBBLIGO RIEQUILIBRIO FONDI.

Gentilissimi Signori,
gli artt. 43 e 46 del CCNL 1994-1997 parte normativa e 1994-1995 parte
economica –Comparto Sanità- facendo riferimento a valori e parametri di spesa del personale
relativi all’esercizio 1993, introdussero nuovi criteri per il calcolo dei fondi da destinare, quale
salario accessorio, al personale dipendente di ciascuna Azienda. Detto salario accessorio era ed è
tutt’ora finalizzato, per la quasi totalità del suo ammontare, per il pagamento di indennità
sostanzialmente fisse, sancite dagli stessi CCNL.
Nella determinazione dei fondi, causa gli spazi interpretativi delle norme di riferimento, si
verificarono, a parità di condizioni, quantificazioni fortemente differenziate.
Le successive norme contrattuali e la legislazione disciplinante il contenimento della spesa
pubblica tolsero ogni potere discrezionale alle singole Amministrazioni per il riequilibrio delle
risorse economiche.
Le interpretazione penalizzanti e restrittive “ab origine” delle norme disciplinanti la
costituzione dei fondi, in alcuni casi, hanno compromesso la stessa funzionalità dei servizi.
La citata differenziazione comporta che, storicamente, all’Area Vasta 5 vengano assegnate
risorse inferiori di 1.000 euro a dipendente, rispetto alle altre Aree Vaste della regione, così per un
totale complessivo di 2 milioni di euro di minor finanziamento.
Tale grottesca situazione ha comportato per gli esercizi 2015, 2016 e 2017 uno
splafonamento di detti fondi pari ad € 945.403,86.
Tenuto conto che non è possibile spendere più della somma stanziata, alla stessa Area
Vasta 5, a cui di norma non sono sufficienti i fondi stanziati annualmente, fu imposto, per gli
esercizi 2018, 2019 e 2020, il recupero dello splafonamento sopra evidenziato. Nell’esercizio
2021, sempre per la citata carenza di fondi, le indennità contrattuali legate al pagamento delle
turnazioni, festivi, notturni, notturni festivi e straordinari, furono bloccate al 30 settembre del
medesimo anno. A seguito della dichiarazione dello stato di agitazione di tutto il personale
dipendente, tra la Parte Pubblica e quella Sindacale si conseguì l’intesa di utilizzare altri fondi del
Comparto per consentire i citati pagamenti delle indennità con l’assicurazione che la Regione
Marche e l’ASUR avrebbero rimpinguato il prestito avuto attraverso l’inserimento di nuove risorse
da attingere a quelle stanziate per il Covid nonché in applicazione del “Decreto Calabria”.
Il recupero dei fondi splafonati è stato realizzato dalla Parte Datoriale attraverso la violazione
di specifiche disposizioni contrattuali con conseguenti penalizzazioni per il personale dipendente
concretizzatesi con i mancati pagamenti di attività lavorative, regolarmente prestate oltre il
normale orario di lavoro, in applicazione dei turni di servizio; attraverso l’applicazione di turni
parimenti illegittimi; la mancata attribuzione di fasce economiche; il mancato riconoscimento delle
professionalità espresse; la drastica riduzione delle risorse da destinare alla performance, così
come sancito dal D.Lgs. 150 del 27 ottobre 2009.
A fronte di tali inaccettabili iniquità perpetrate in danno ad una parte del personale
dipendente della stessa ASUR, il Consiglio Regionale Marche, in data 21/03/2017, con Legge n.
8, all’art. 8, comma 1, letteralmente sancì: “La Giunta Regionale, entro trenta giorni dalla data di
entrata in vigore di questa Legge, adotta, con riferimento agli Enti del Servizio Sanitario
Regionale, linee di indirizzo finalizzate a superare le disparità relative al trattamento economico
accessorio per il personale che svolge le medesime attività”.
Orbene, a distanza di oltre cinque anni dall’entrata in vigore della citata disposizione
normativa, questa RSU ritiene che la Regione Marche debba dare immediata concreta attuazione
a quanto dalla stessa legiferato.
E’ inutile sottolineare che l’operazione di riequilibrio debba essere attuata entro il corrente
esercizio in permanenza dell’ASUR. In mancanza, con il nuovo Ordinamento della Sanità
Regionale che dovrebbe comportare l’autonomia giuridica delle singole Aree Vaste, tale processo
di perequazione non potrebbe essere più attuato con i risvolti che ben si possono immaginare.

Distinti saluti Paolo GRASSI
        

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