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AUTOTRASPORTO, GALANTI: "SIAMO ALLE PRESE CON LA SFUMATURA DI PAZZIE"

AUTOTRASPORTO, GALANTI: "SIAMO ALLE PRESE CON LA SFUMATURA DI PAZZIE"

Dopo le cinquanta sfumature di nero, di rosso e di grigio, adesso siamo alle prese con la sfumatura di “PAZZIE”

Avrei volentieri reiniziato ad anno nuovo a parlare dei problemi dell’autotrasporto magari con qualche bella notizia, invece, passato questo Natale anomalo, siamo ancora alle prese con file interminabili di camion tra la Francia e l’Inghilterra dove molti dei nostri hanno festeggiato tra freddo, fame e sete e mancanza di servizi,  in attesa del provvedimento di “libertà” che avrebbe permesso di passare un Natale, per quanto brutto, in famiglia. Ora si attende la fine di questo brutto anno nella speranza che il prossimo ci riserbi qualche cosa di meglio.

La situazione molto  lentamente tenta di tornare ad una normalità che era tutt’altro che normale e le prossime feste (in zona rosso shock)  si spera si possano trascorrere in altro modo.

Resta lecito, senza polemica, chiedersi cosa, come  e se il Presidente Conte, la ministra De Micheli, il Governo e tutte le forze politiche, hanno fatto per evitare la “caporetto” del settore relativamente agli ordinati ingorghi del periodo natalizio in Gran Bretagna ed in Francia.

Teniamo presente che le previsioni non albeggiano al meglio e il piano neve è sempre li in agguato…. Quello a cui abbiamo assistito è una delle prove di quanto il mondo politico sia sganciato dal mondo reale e poi dicono e impongono ai camionisti le soste per il loro benessere ...con una mano impongono e con l’altra vietano ...che disfatta!!! Giorni fa hanno mandato uno spot  ministeriale ringraziando la logistica e i  trasporti per aver contribuito al benessere degli Italiani in questo periodo di pandemia...ma si sono dimenticati di inserire i camionisti nel benessere generale!!!!!!

Una testimonianza per tutte: “sono Claudio ( un nome per tutti), sono in coda da oltre 24 ore, sulla autostrada M20 direzione euro tunnel Folkestone. La Francia ha deciso di non far entrare nessuno nel suo territorio, a meno che non abbiamo un tampone fatto da 72 ore , (cosa umanamente impossibile per noi autisti averlo ). Siamo abbandonati da tutti. Solo ieri pomeriggio ci hanno dato una bottiglietta d'acqua e c'è qui chi non ha cibo, non ci sono servizi sanitarie e ci sono molte donne autiste che non posso usufruire di alcun servizio.

…non sappiamo quanto altro tempo dobbiamo restare qui , il governo francese non si fa sentire, e le autorità inglesi ( polizia) non sanno nulla e l’Italia cosa fa?

Ho provato a chiamare anche l'Ambasciata italiana in Inghilterra ma non risponde nessuno.  Qui ci sono oltre 60 km di coda , disposta in due file……”

E’ indubbiamente una testimonianza sintomatica della grave situazione e tanto per mantenere vivo il ricordo….“ Pochi potevano immaginare che in un momento epocale come quello che stiamo vivendo e che sta generando nuove povertà, vi fossero categorie professionali, già in sofferenza per noti motivi, prima del Covid, che rischiano ora letteralmente il collasso che non ci possiamo permettere.

Non ci dimentichiamo che gli autotrasportatori sono coloro che hanno garantito e stanno garantendo la fornitura costante di beni di prima necessità e che senza questi uomini e queste donne che dormono poche ore al giorno, mentre il resto del mondo dorme, il Covid avrebbe avuto un impatto ancora più devastante e  non dimentichiamo, nel frattempo,  che anche i vaccini stanno viaggiando su camion!!!

A tal proposito si auspica che, fra le categorie prioritarie, almeno nella seconda parte della campagna vaccinazione, , siano inclusi gli operatori dei trasporti e della logistica che operano a rischio con contatti continui tra loro ed il pubblico percorrendo regioni italiane ed estero.

 

La richiesta (sono d’accordo con chi ha già parlato del problema)   è quella che,  quando si stileranno gli elenchi prioritari dei destinatari per la somministrazione del vaccino, è quella di includere la categoria degli autotrasportatori al fine, sperando che funzioni,  di consentire, fermo restando la volontarietà, la continuità di un servizio vitale e fondamentale.

 

Sostanzialmente le persone che non capiscono si dividono in due tipologie: quelle che non capiscono perché non sono in grado di capire  e quelli che sono in grado di capire,  ma non si fidano di quello che capiscono; ai primi puoi spiegare e rispiegare finché qualcosa riescono ad afferrare, ai secondi puoi passare una vita a spiegare e raccontare e  sarà tutto tempo sprecato.

In conclusione e tanto per usare un termine entrato nel linguaggio moderno…..SURSUM CORDA!
        

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